LONDRA. E venne il giorno della sfilata 2.0. Appuntamento immancabile e mondano della London Fashion Week, la collezione primavera-estate 2016 di Burberry approda quest'anno - tra rivisitazioni rigorose di forme classiche e sfida alle ultime suggestioni del digitale - su Snapchat, piattaforma emergente che guarda alla platea più giovane. Una scommessa senza precedenti per uno dei grandi brand planetari del lusso. Ma anche una scelta di continuità. Capofila ormai da qualche anno nella corsa dell'apertura del mondo della moda al multimediale, il marchio si era già mosso di buona lena nel passato recente su questo terreno, sotto la guida di Angela Ahrendts. Ora, con il nuovo amministratore delegato e direttore creativo Christopher Bailey, si spinge un paio di balzi più in là: lanciando il primo canale dedicato su Apple Music (dove in tempo reale sono in vendita fin da oggi i brani cantati durante lo show da Alison Moyet, accompagnata da un'orchestra di 32 elementi); e soprattutto scommettendo sulla piattaforma del futuro. Luogo di ritrovo virtuale con la più alta concentrazione di navigatori fra i 18 e i 34 anni, in cui video e immagini restano disponibili per non più di 24 ore, Snapchat, era già stata sperimentata in effetti da Louis Vuitton; ma Burberry per la prima volta vi ha riversato in diretta l'intera sfilata a beneficio di 100 milioni di utenti potenziali: ipotetici clienti se non dell'oggi, di un domani forse già dietro l'angolo. La passerella, sotto le vetrate della struttura innalzata nel verde di Kensington Gardens, resta tuttavia per ora una faccenda di elite. Addetti ai lavori e una parata da grandi occasioni di star e celebrità: da Sienna Miller a Kate Mosse, da Cara Delevigne (con al fianco la fidanzata St. Vincent) a Suki Waterhouse, da Paloma Faith a Benedict Cumberbatch; senza tralasciare - ovviamente - la regale Anna Wintour. A loro Bailey riserva la visione ravvicinata della sua collezione. Niente quadretti stampati questa volta, ma prevalenza di bianco e nero, con qualche macchia di colore, materiali morbidi, trasparenze, inserti e dettagli dorati, patchwork di preziosi pizzi, merletti o trame a maglia applicati con cura artigianale. L'impressione, grazie anche alle concessioni al see-through, è di leggerezza sia negli abiti corti (ma senza eccessi) da giorno, sia in quello lunghi da sera: per lo più in seta o satin, talora con tagli di sbieco ed effetti argentati. Quasi impalpabili anche i trench (firma tradizionale della casa) da primavera inoltrata, mentre sul fronte degli accessori dominano la scena borse piccole e rettangolari o grandi a zainetto, personalizzate con monogrammi. Ai piedi, infine, alternanza tra sandali bassi incrociati e cut-out a tronchetto con il tacco. Tutto - show di presentazione compreso - ora sotto l'occhio di chiunque voglia osservare ogni dettaglio sul web almeno fino a oggi. Che ci si possa permettere di comprare o meno.