ROMA. Vessillo indiscusso della natura africana dal Sub-Sahara al Sud-Africa, dal Kenya alla Nigeria, con il suo lungo collo e il passo elegante, la giraffa ha un futuro a rischio. Negli ultimi quindici anni ha subito un declino del 40%, con 80.000 esemplari rimasti in natura. Così le è stata dedicata una Giornata mondiale che ricorre oggi - quest'anno la seconda edizione - data scelta per associazione con la lunghezza che caratterizza il collo della giraffa: il 21 giugno ha il giorno più lungo o la notte più lunga a secondadell'emisfero in cui si vive, come spiega la 'Giraffe Conservation Foundation'.
Animale nazionale della Tanzania e considerato 'reale' in Botswana, è a rischio estinzione secondo l'Iucn (l'unione mondiale per la conservazione della natura) che nel 2008 ha inserito nella lista rossa la giraffa dell'Africa occidentale e nel 2010 quella di Rothschild.
La Fondazione per la conservazione della giraffa ha lanciato quest'anno l'Operazione Twiga per raccogliere fondi con un target di 100mila dollari, un'iniziativa sostenuta in Italia dal il Parco Natura Viva di Bussolengo, in provincia di Verona.
Fra le nove sottospecie di Giraffa ('Angolana' ce ne sono meno di 15mila, 'Kordofan' meno di 2.000, 'Nubian' meno di 650, Sud Africa o del Capo meno di 17mila, Africa occidentale 400, reticolata meno di 4.700, Thornicroft meno di 550, Masai o Kilimanjaro 37mila) quella di Rothschild è la più a rischio, «sopravvive per lo più in Uganda con 1.100 esemplari», spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva e presidente dell'Unione Italiana Zoo e Acquari. A questa situazione, gli zoo d'Europa fanno fronte cooperando con specifici ruoli nell'ambito Programma Europeo delle Specie Minacciate per sostenere la 'conservazione in situ', ovvero nell'habitat naturale della specie.
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