ISTANBUL. Accanto alla statua ironica del principe ottomano che scatta un selfie sfilano bambini e signore velate, ragazzine sorridenti e uomini barbuti. Tutti in fila per farsi una foto o a loro volta un selfie accanto alla scultura che da sabato scorso attira curiosi sul posto e sul web, scatenando polemiche e ironie.
Siamo ad Amasya, graziosa cittadina della Turchia settentrionale a un centinaio di chilometri dal Mar Nero, che deve la sua fama alla produzione di mele e alla tradizione di ospitare i principi ottomani durante la loro formazione: dei 12 inviati lì a farsi le ossa come governatori locali, la metà ha poi preso il titolo di sultano. Così il sindaco Cafer Ozdemir, esponente del partito Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, ha pensato di sfruttare l'attrattiva turistica della città facendo erigere la statua in acciaio e a grandezza naturale di un principe in abiti ottomani che mentre tiene la mano sinistra sulla spada nel fodero distende il braccio destro per scattarsi un selfie con un anacronistico smartphone. Affacciata sulla passeggiata che costeggia il fiume Yesilirmak, la scultura è stata subito presa d'assalto dai curiosi.
«Amasya è la città dei principi. Non penso ci sia niente di male nell'adattare ai tempi moderni quello che ne è diventato il simbolo. Non c'è nulla che offenda o sminuisca i nostri principi», ha spiegato Ozdemir dopo l'inaugurazione di sabato scorso. Ma l'accostamento ardito non è piaciuto a tutti. Sui social media la scultura è stata travolta da critiche e ironie, puntando il dito contro la rilettura considerata 'kitsch' della tradizione imperiale. Del resto, negli ultimi anni la Turchia è stata travolta da una vera e propria 'ottomanià, con un boom di serie televisive e libri più o meno fedeli alla storia. Qualche mese fa, persino Erdogan ha voluto che la sua guardia presidenziale indossasse i costumi tradizionali dell'epoca.
A qualcuno però è venuto in mente di manifestare il suo scarso gradimento addirittura danneggiando la statua: domenica i vandali hanno spezzato lo smartphone e lunedì la spada. Così il sindaco ha deciso di correre ai ripari transennando la statua e facendola sorvegliare dalla polizia municipale, mentre un'inchiesta è stata aperta per cercare di identificare i colpevoli. Il risultato, però, pare comunque raggiunto: adesso a fare il giro del mondo sono proprio le foto di Amasya. Anzi, i selfie.
Caricamento commenti
Commenta la notizia