BRESCIA. Mamma Simona e mami Gloria, tanto basta a differenziarle. O, come hanno scelto di fare le maestre dell'asilo, basta inventarsi un altro nome per la festa del papà: un più generico 'festa dell'amore'. Sono le piccole varianti nella vita quotidiana di una famiglia con due mamme scandita dal lavoro di entrambe, dall'asilo della piccola Zoe, gli sms dei nonni, la cena da preparare, sogni e progetti.
Come tanti, come nelle famiglie con mamma e babbo, come chiunque abbia dei bambini per casa. Simona e Gloria stanno insieme da 10 anni, dal 2013 sono mogli (dopo un matrimonio celebrato ovviamente all'estero), da 16 mesi madri, grazie alla fecondazione assistita intrauterina riuscita al secondo tentativo. La loro routine nella villetta vicino Brescia dove abitano, comincia dalla colazione tutti insieme, ''compreso il cane Cecio che mangia i suoi biscotti''.
Poi le corse per preparare Zoe (''già vuole scegliere i vestiti da mettere''), per portarla all'asilo, il lavoro, una come consulente l'altra educatrice. Spesso possono contare sui nonni che vanno a prendere Zoe a fine giornata, aggiornandole prima con sms o foto: ''Ci scrivono come sta, cosa ha mangiato, se ha dormito o fatto la cacca. In fondo sono queste le cose che contano con i bimbi piccoli'', raccontano. Il pomeriggio scorre tra il parco, i giochi con gli amichetti fino a sera e la cena con Zoe, che bazzica tra i fornelli per essere coinvolta.
E' anche per lei che hanno deciso di sposarsi a Copenaghen due anni fa: ''Volevamo tutelarla in qualche modo - spiegano - e, anche su consiglio degli avvocati della rete Lenford che si occupano delle famiglie omogenitoriali, abbiamo deciso di farlo perché volevamo lasciare traccia della nostra storia anche in modo burocratico e anche se in Italia il matrimonio non è riconosciuto. Sappiamo che, specie nei casi più tragici, i giudici tengono conto di questo''.
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