Lunedì 23 Dicembre 2024

La Street Art in 3D: illusioni ottiche sui marciapiedi - Foto

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DUN LAOGHAIRE, IRELAND - FEBRUARY 24: The 3D street painting “Crevasse“ by artist Edgar Mueller is seen in this undated picture during the “Festival of culture“ from August 21-24, 2008 in Dun Laoghaire, Irland. Edgar Mueller put a part of the eastern Pier into the ice age. This project has been supported by the Goethe Institution Germany. (Photo by Edgar Mueller/Getty Images)
 
 

In Italia potrebbero essere definiti Madonnari tridimensionali, ma visto che l’arte dei Madonnari è una tradizione tutta italiana, allora meglio chiamarli come vengono comunemente definiti in tutto il mondo :3d street painter o pavement drawer. Gessetti colorati in mano li vediamo in azione su strade e marciapiedi a disegnare sull’asfalto vere opere d’arte. I madonnari sono conosciuti – da qui il nome – per i loro disegni religiosi, le loro immagini sacre, che potevamo ammirare durante le feste religiose e di paese. Si tratta di immagini che divertono, spaventano e spiazzano i passanti per il risultato estremamente realistico, un effetto amplificato dall’anamorfismo, e per il quale le immagini vengono disegnate per terra in modo distorto per avere un effetto tridimensionale se guardato da una determinata posizione, una deformazione calcolata che assume le giuste proporzioni solo se guardata da una certa angolazione. Opere che rientrano nella street art perché effimere: i pedoni, il traffico, la pioggia, ogni imprevisto potrebbe rovinarle. I primi disegni di questo tipo sono stati creati nei primi anni ’90 da Julian Beever – oggi definito ilPavement Picasso – specializzato in opere 3d a cui riesce a dare una prospettiva incredibile grazie a questi giochi di illusione ottica. È un artista inglese che ha dipinto marciapiedi di molti Paesi, quali Inghilterra, Francia, Belgio, Germania, USA e Australia. In diverse opere la tecnica di proiezione chiamata anamorfosi rende bene l’illusione delle tre dimensioni. Spesso è anche possibile posizionare una persona all’interno dell’immagine come se stessero interagendo con la scena.

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