ROMA. Alla Milano Fashion week, tra una sfilata e l'altra, si brinda in un happy hour con un Campari e sfizi da aperitivo. A Parigi è d'obbligo fermarsi in una brasserie o in un cafè a gustare una tartina di fois gras, brindando con un calice di champagne e osservando i passanti da una vetrata. A Milano il set dei maniaci del selfie rischia di avere come sfondo il tram che sfreccia alle spalle. A Parigi il proscenio della foto sono le fronde degli alberi del viale de Le Jardin de Tuileries, che porta al Louvre.
Insomma, il circo della moda ha appena concluso il suo tour de force alla Milan Fashion Week e ora si è spostato a Parigi per la Fashion Week francese. Ma quali sono le differenze tra le due capitali della moda più cool? Quali sono le personalità protagoniste delle celebri 'front row' e i debutti più attesi di queste due settimane? Chi sono gli storici protagonisti delle due passerelle? Traendo ispirazione da Vahram Muratyan e dal suo celebre libro "Paris vs. New York", sfida amichevole fra Parigi e New York, il sito Stylight (www.stylight.it) ha evidenziato le differenze tra le due settimane della moda più seguite del mondo. Per cominciare, ci vuole energia a sufficienza per affrontare la fitta agenda di appuntamenti che richiedono le due fashion week.
In entrambe i casi, uno degli aspetti più eccitanti delle settimane della moda è la caccia all'ultimo trend: è una lotta tra street photographer, blogger, influencer e cool-hunter per la foto esclusiva dell'outfit più sofisticato o originale. Ci sono poi le sfilate vere e proprie, con gli occhi vigili di temute giornaliste e ospiti puntati sulle nuove collezioni: è quello l'appuntamento fisso con le personalità in front row, che a Milano sfoderano Candela Novembre e Bianca Brandolini D'Adda a Parigi, rispondono con Charlotte Gainsbourg e Catherine Deneuve. E, ovviamente, loro, le direttrici Di Vogue Italia e Vogue Usa, Franca Sozzani e Anna Wintour, presenti in tutte capitali della moda alle più importanti passerelle. Sia a Milano che a Parigi sfilano i grandi marchi e i designer iconici che confermano e portano avanti la tradizione nazionale.
Le differenze si ravvisano con i volti nuovi e con i debutti, sui quali vengono versati fiumi d' inchiostro dai grandi magazine di moda. Un esempio per questa stagione sono le presentazioni di due collezioni sotto la direzione di due nuove anime creative: Alessandro Michele per Gucci a Milano e Nadège Vanhee-Cybulski per Hermés, a Parigi, che portano in passerella per la prima volta le collezioni donna ready-to-wear per gli storici marchi. Le sfilate a Milano sono nata nel 1958. A Parigi sono state inaugurate nel 1973. Ma le due Fashion Week hanno molto in comune: sono entrambi eccitanti e frenetiche, occasioni per valorizzare la propria cultura e il proprio paese in fatto di stile ed eleganza, appuntamenti cruciali di un'industria, quella della moda, che è parte fondamentale e orgoglio sia del made in Italy e del made in France, che sempre più spesso combinano matrimoni ben riusciti.
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