Giovedì 19 Dicembre 2024

Sentenza in Argentina, l'orango Sandra non è un soggetto umano: "Va liberato"

 
 
Katy looks on as the local media gets a look at eight orangutans as they tour the International Orangutan Center at the Indianapolis Zoo, Thursday, March 20, 2014, in Indianapolis. The official opening of the center will be on Memorial Day weekend. (AP Photo/The Indianapolis Star, Matt Kryger) NO SALES
 
 

BUENOS AIRES. Un orango ha diritto ai diritti umani? È l'interrogativo sollevato dalla decisione sorprendente della Camera di Cassazione argentina che ha oggi concesso l'habeas corpus a Sandra, un orango femmina dello zoo della città, accogliendo un ricorso presentato dall'Associazione di Funzionari e Avvocati per i Diritti degli Animali (Afada), respinto precedentemente da tribunali di rango inferiore. La sentenza è stata accolta con entusiasmo dai militanti per i diritti degli animali, mentre altri commenti sottolineano che la logica sulla base della quale è stata presa questa sentenza potrebbe aprire la porta a dibattiti non solo giuridici ma anche filosofici. L'habeas corpus - un istituto proveniente dal diritto anglosassone, con radici dottrinarie nella Magna Carta - serve per obbligare un'autorità pubblica a dare conto della detenzione di una persona, sancendo il diritto alla libertà individuale. Nel caso di Sandra, i legali dell'Afada hanno sostenuto che l'orango è in realtà un «soggetto non umano», giacchè sebbene non appartenga alla specie umana mantiene legami affettivi, percepisce il tempo, impara, comunica ed è capace di trasmettere quanto ha appreso. E dunque il fatto che sia imprigionata costituisce una violazione dei suoi diritti. La Cassazione argentina ha accettato questo, sottolineando che «in base a una interpretazione giuridica dinamica e non statica si deve riconoscere all'animale il carattere di soggetto di diritti», mentre nella concezione tradizionale i non umani sono considerati oggetto di proprietà privata e dunque privi dei diritti riconosciuti alle persone fisiche o giuridiche.  Lo zoo di Buenos Aires - dove Sandra vive da 29 anni - ha adesso la possibilità di presentare un ricorso presso la Corte Suprema contro questa decisione, ma l'accettazione dell'esistenza di «soggetti non umani» inevitabilmente scatenerà polemiche. Lo ha riconosciuto lo stesso avvocato dell'Afada, Andres Gil Dominguez, secondo il quale «si tratta ormai di un precedente giudiziario a livello mondiale, che non solo avrà ripercussioni in questo caso ma anche in termini più generali, in materia di giurisprudenza di legislazione, ma anche di filosofia, perchè pone la domanda: che cosa intendiamo di preciso quando parliamo di umanità?». Il precedente più immediato e significativo è stata, nel 2008, la sanzione da parte di un comitato parlamentare spagnolo di una dichiarazione che riconosce agli ominidi non umani i tre diritti umani di base da cui derivano gli altri - vita, libertà e proibizione della tortura psicologica e fisica - anche qui in base al riconoscimento delle loro capacità cognitive e della loro presunta autocoscienza. Il dibattito sicuramente andrà avanti. Nel frattempo Sandra potrà lasciare probabilmente la sua gabbia nello zoo di Buenos Aires per andare a vivere in una riserva naturale in Brasile. L'orango, nato in uno zoo tedesco, appartiene alla specie dei Pongo abelii, la più rara delle due specie esistenti, proveniente dall'isola di Sumatra.

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