Anche se, sorride, «è un po’ pazzo: in una scena di inseguimento in auto non ha voluto lo stuntman. Doveva fuggire con l’auto e alla fine me lo son visto fare un testacoda e infilarsi in un campo di grano... Un folle totale. Mi piacerebbe girare ancora con Marco, anche se di questi tempi si tende a non riconfermare le coppie per non fare cose ’ugualì». Quarantadue anni, madre di due bambine, Claudia Gerini non si è sottratta alle domande dei ragazzi del Giffoni Experience sul tema dell’edizione, ’Be different’: «Cosa vuol dire differenza per me? Si ha paura del diverso perchè si teme l’esclusione. In realtà bisognerebbe puntare proprio sulle particolarità, fare dei difetti il proprio segno di riconoscimento».
Per l’attrice, «questo è un momento critico per il cinema, ma è anche un momento creativo: penso a film ’diversi’, magari anche commedie ma non stereotipate, come Song’ e Napule. Ma ci sono stati anche film bellissimi come quello di Virzì, o di Andò: il punto è che la produzione non difende il cinema. Se non si fanno certi numeri il film viene tolto dalle sale, senza nemmeno dargli tempo. Il nostro cinema, comunque è internazionale: pensiamo a quel che abbiamo vinto. Abbiamo autori, registi, attori di altissimo livello».
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