Brando non era uno che poteva convivere con gli anni, sarebbe stato un controsenso. Una vita complicata quella dell’attore, nonostante il denaro piovutogli addosso con «Fronte del porto», «Bulli e pupe», «Giulio Cesare», «Viva Zapata», «Apocalipse Now», «Ultimo tango a Parigi» e «Queimada». Troppe donne, processi e alimenti a ex moglie ad amanti. Due anni prima della sua morte una ex cameriera, Maria Christina Ruiz, gli aveva fatto causa per 100 milioni di dollari sostenendo di essere la madre di tre suoi figli (l’attore ne avrebbe avuti cinque da tre mogli legittime e almeno sei da amanti varie sparse in tutto il mondo) e di convivere con lui da 14 anni. (Marlon Brando nei panni di don Vito Corleone nel film “Il Padrino“)
Pur di non pagare, il divo aveva esibito in tribunale la denuncia dei redditi da cui risultava una pensione da seimila dollari al mese integrata da un assegno mensile della sussistenza sociale da 1.856 dollari. Per sopravvivere, il vecchio leone che aveva rifiutato l’Oscar e aveva sparato a zero contro la lobby ebraica di Hollywood, si era adattato a prestare la sua voce a spot pubblicitari. Secondo alcune fonti, negli ultimi anni dormiva con la bombola dell’ossigeno accanto al letto. L’ultima sua apparizione in tv, il 7 settembre 2001, fu accolta dai fischi: era sul palcoscenico del concerto dell’amico Michael Jackson al Madison Square Garden e Marlon si lanciò in una filippica fuori copione contro la violenza sui bambini che non piacque al pubblico. (Nel fim “Fronte del porto“)
Due sue frasi da memorizzare: «Il cinema uccide l’individuo. Tanti anni buttati via. Mi hanno appesantito fisicamente, mentalmente, spiritualmente». E ancora: «Mi trovavo donne che mi si infilavano nel letto, dovunque. Arrivavano a offrirmi soldi. Si offrivano di lavarmi i piedi, come Gesù. Ma io non volevo finire in croce». (Una scena del film “Ultimo tango a Parigi“)
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