Benvenuti – o bentrovati – alla Vucciria. Lo storico mercato, punto di riferimento dei palermitani soprattutto negli anni passati, rivive nel racconto fotografico degli anni Settanta di Gigi Petyx. Ieri e oggi. Degrado e progresso si incontrano in piazza Caracciolo, fulcro centrale delle bancarelle sapientemente ricoperte da grossi teloni a protezione della merce esposta. Stentano a vedersi le famose balate - dove veniva sistemato il pesce bagnato dai suoi venditori - dure ad asciugarsi proprio per la presenza di questi tendoni che hanno sempre impedito al sole di farsi spazio tra la gente intenta a scegliere le loro prelibatezze da portare in tavola. Questo scatto mostra anche case fatiscenti immerse in un mercato che, specia in passato, pullulava di vita. Un contrasto tra la vita frenetica di allora e il quasi silenzio dei giorni odierni (testi di Rosaria Baiamonte).
Oggi piazza Caracciolo di presenta così. Uno dei palazzi fatiscenti riprende vita grazie ad un intervento di completo restauro, che quasi stride con quelle case rimaste intatte… dal degrado. Sembra sparita ogni traccia del passato. Via i teloni, via le balate. Tutto è stato ripulito: nessuno affolla la piazza come si faceva un tempo. Solo qualche moderno ombrellone accoglie qualche turista arrivato in città. Niente frutta, niente pesce: solo una bancarella piena di chincaglierie. Roba dei giorni nostri insomma.
Piazza del Garraffo: ancora una volta frutta e verdura si confondono con veri e propri pezzi rari dell’arte in città. Sopra ad uno degli immancabili teloni, ecco che s’impone la targa di Paolo Amato, posta per rendere omaggio al suo impegno nella creazione della fontana del Garraffo.
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