SANREMO «Sono qui per sfatare tanti pregiudizi»: Mauro Coruzzi, in arte Platinette, ha debuttato ieri sera a Sanremo cantando con Grazia Di Michele 'Io sono una finestra'. «Sono emozionato», dice oggi la drag queen che si aggira nella città dei fiori in abiti 'civilì. «Al Festival - spiega - un brufolo diventa un cratere. È come camminare sull'orlo del precipizio e chiedersi 'da che parte cadrò?'». Giovedì, nella serata delle cover, dovrebbe tornare ad indossare i panni eccentrici del suo personaggio. «Mio 'padre' Maurizio Costanzo - racconta - mi disse 'Con quella parrucca può dire quello che le pare, senza può dire ancora di piu». Maria De Filippi, con la sua straordinaria concretezza, mi disse invece: 'Fai un po' quel cavolo che vuoi'. "Ho 60 anni - aggiunge - e sono il più vecchio del festival. Si parla tanto di me e dell'arrivo di Conchita Wurst, ma se le famiglie tradizionali si sfasciano non è colpa nostra. Ho superato la fase della fertilità - sorride - la mia famiglia è solo l'altra parte di me ed ho imparato a conviverci". Questa canzone ha un valore quasi terapeutico per Platinette. "Ho pensato che forse serve anche a me, a chiarirmi chi io sia nonostante tante porte chiuse in faccia, ma anche tante aperte. Sembra - aggiunge - che io abbia risolto i cosiddetti problemi di identità, ma i pregiudizi non sono solo su inclinazioni o preferenze sessuali. Sul lavoro - racconta - ho notato che la tv fa molta fatica tuttora ad individuare persone come me come autonome. Se sono in appoggio a qualcuno va bene, ma tante mie proposte sono finite nel cestino. Sotto sotto c'è una forma di pregiudizio, forse per il mio aspetto fisico«, aggiunge, rivelando di avere in cantiere il primo talent per drag queen.