ROMA. «Un immenso fiore simbolico, una campanula tecnologica, con una scala invisibile»: così lo scenografo Riccardo Bocchini descrive l'idea alla base dell'allestimento del teatro Ariston per il prossimo Festival di Sanremo, in diretta su Rai1 in cinque serate dal 10 al 14 febbraio. Quando si alzerà il sipario, con Carlo Conti alla guida, si rivelerà una spettacolare «tecno scenografia avvolgente tra platea, galleria e palco, con l'orchestra integrata sul frontale», spiega il titolare del Boc Studio, da alcune settimane nella città dei fiori, all'opera con la sua squadra e con i tecnici Rai. La scenografia, con la sapiente regia di Maurizio Pagnussat, altro pilastro della storica squadra di Carlo Conti, si avvale di elementi di tecnologia «che diventeranno romantici con tutte le miscelazioni che ci saranno tra luci e grafica», spiega ancora Bocchini, che parla di un connubio equilibrato «tra struttura e movimentazioni scenografiche, il video e la fotografia». Al centro del palco ci sarà la temutissima scala, da sempre protagonista al Festival. Completamente motorizzata, avràgradini che appaiono e scompaiono all'occorrenza, consentendo l'ingresso agli artisti al livello del palco o da un ballatoio sollevato. La scala 'invisibile' sarà leggera e completamente trasparente e si smaterializzerà dietro una parete di luce in alcuni momenti, creando ingressi in scena sorprendenti. Per i telespettatori l'effetto complessivo sarà quello di una scatola televisiva che, al ritmo delle canzoni in gara e delle performance degli attesi ospiti italiani e internazionali del Festival, sarà animata da video, luci, audio, grafica ed orchestra protagonisti di volta in volta e, tutti insieme, integrati in un grande contenitore animato in continua evoluzione. Il clima dietro le quinte (con le prove dei big in corso da lunedì) è disteso, nonostante il grande lavoro. La squadra degli scenografi Rai-Boc Studio è composta da veterani dello staff di Carlo Conti, tutti giovani e di grande esperienza: Roberto Tomasello, Francesca Toscano, Gabriella Palazzo e Ainur Ramadan. «Si percepisce la grande serenità - conclude Riccardo Bocchini - dovuta al fatto di stare in un gruppo unito in cui Carlo mette tutti a proprio agio rispettando fortemente ogni tipo di professionalità».