È Chiara Colosimo il nuovo presidente della Commissione Antimafia. Al deputato di Fratelli d’Italia sono andati 29 voti. La votazione ha fatto registrare anche 4 voti alla siciliana Dafne Musolino e una scheda bianca.
La seduta della commissione si è svolta fra i contrasti. I parlamentari dell’opposizione sono usciti dall’aula al momento del voto sul presidente, dopo che il centrodestra ha confermato la decisione di votare per Chiara Colosimo, sulla quale Pd, M5s e Avs avevano espresso la loro contrarietà. Sono rimasti in Aula i componenti di Azione-IV. «Noi ci siamo distinti, per quanto ci riguarda non si esce dalle aule. Abbiamo votato Musolino», ha spiegato la senatrice di Azione-Iv Raffaella Paita.
Per l'elezione dei vicepresidenti i rappresentanti di Pd, M5S e Avs sono rientrati. Alla fine del voto, Mauro D’Attis di Forza Italia e l'ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho del M5S sono stati eletti vicepresidenti. Per D’Attis i voti sono stati 29, per Cafiero De Raho 13. Quattro le schede bianche e una nulla. Eletti segretari Antonio Iannone (FdI) e il siciliano Anthony Barbagallo del Pd. Quattro le schede bianche. Iannone è stato scelto con 30 preferenze, Barbagallo con 13.
La protesta del centrosinistra
Il centrosinistra ha protestato per la scelta di Chiara Colosimo, parlando di vicinanza dell’esponente di FdI all’ex Nar Luigi Ciavardini. «La Commissione Antimafia - ha dichiarato il senatore del Pd Francesco Boccia - non appartiene a una parte politica ma allo Stato. Noi abbiamo fatto un ultimo appello, concordato con le opposizioni, per votare una personalità che avesse l’autorevolezza per rappresentare la lotta alle mafie. La risposta è stata negativa ed è l’ennesima conferma che questa maggioranza non ha nessun interesse né per il confronto istituzionale né per le ragioni dell’opposizione. Noi pensiamo che in certe posizioni il Paese venga prima delle logiche politiche dei singoli partiti». Duro anche Walter Verini, appena eletto capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, secondo il quale l’elezione di Chiara Colosimo «rappresenta uno schiaffo che la commissione e questo paese non meritavano». Verini attacca gli esponenti del centrodestra: «Hanno dimostrato sordità e chiusura», ha aggiunto, affermando che «con questa presidenza la commissione parte azzoppata e poco legittimata. La Commissione Antimafia esiste e serve impegno, le mafie ci sono e sono pericolose, penetrano nei gangli della società e sarà nostro compito fare in modo che questa commissione non sia una occasione persa».
Anche il M5S si è espresso contro la scelta della parlamentare di FdI, per bocca del senatore ed ex giudice antimafia siciliano Roberto Scarpinato, secondo il quale «l'elezione di Chiara Colosimo rappresenta un segnale dei tempi, di questa stagione di normalizzazione di restaurazione. Sembra normale a questa maggioranza che possa essere candidata una persona che ha a che fare con Ciavardini, condannato per la strage di Bologna, che sia normale imporre la sua candidatura anche se i parenti delle vittime delle stragi di mafia hanno espresso il loro sdegno, che sia normale imporla nonostante tutte le forze di opposizione abbiano invitato la maggioranza ad un nome alternativo. Noi abbiamo voluto dire non è normale, non ci stiamo». Secondo Scarpinato, «bisogna tenere una linea di decenza istituzionale, la credibilità dello Stato si salva proponendo persone credibili».
I componenti dell’Alleanza Verdi e Sinistra della Commissione Antimafia - Aurora Florida ed Elisabetta Piccolotti - hanno affidato la loro posizione a una dichiarazione congiunta. «Proprio oggi nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci la maggioranza è andata avanti ignorando gli appelli e le preoccupazioni legittime delle famiglie vittime delle stragi e ha eletto presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo. Un grave errore - hanno detto - perché in questo modo il nuovo presidente della commissione si configura non come di garanzia ma di parte». Secondo Avs, «la mafia non è stata sconfitta, ha solo cambiato pelle. Non possiamo permetterci un approccio retorico. Nel primo discorso da presidente eletta c'è un continuo riferimento ai valori dell’antimafia, ma purtroppo sono solo parole. La verità è che il governo sta andando in una direzione completamente sbagliata. L’antimafia diventa quindi terreno di confronto tra maggioranza e opposizione. Avs avanzerà tante proposte a partire dall’intreccio mafia-politica. La nuova Commissione - concludono - dovrà lavorare e indagare sui fenomeni corruttivi che si intrecciano al tema dell’infiltrazione criminale e mafiosa nelle amministrazioni comunali».
Libera
La scelta ha suscitato anche la protesta dell'associazione Libera, «contrariata - si legge in una nota -n per una nomina del nuovo presidente della Commissione Antimafia sul quale si profilano ambiguità e ombre capaci di minare la credibilità e la fiducia assoluta di cui deve godere». Secondo Libera, «la vera lotta non ha bisogno di compromessi o patteggiamenti politici ma di scelte chiare, coerenti, credibili e radicali contro la corruzione, le forme di illegalità e le mafie per leggere ciò che sta avvenendo sui territori e presentare, accanto alla denuncia, delle proposte utili a liberare il Paese dalla morsa degli interessi criminali e dalle troppe connivenze di cui godono. Nel Paese non ci saranno più zone grigie quando tra il lecito e l’illecito non ci saranno più scorciatoie e vie di mezzo, ossia quando l’etica tornerà a essere il movente principale della politica e della società nel suo insieme».
Le dichiarazioni del neo-presidente
Ma il presidente eletto tira dritto. «Si tratta di una immane sfida da trasmettere alle nuove generazioni», ha detto Chiara Colosimo, parlando in Commissione dopo la sua elezione. «Rivolgo il primo pensiero a Giovanni Falcone, nell’anniversario della strage di Capaci», è stato l'inizio del suo discorso di insediamento, in cui ha fatto riferimento anche «alle vittime di tutte le stragi, di stampo mafioso e terroristico. Un pensiero che certo non può e non vuole essere soltanto personale, ma che intende rappresentare testimonianza del futuro e saldo impegno cui assolverà questa Commissione, espressione dell’intero Parlamento italiano». Chiara Colosimo ha sottolineato il solenne impegno della Commissione a combattere la solitudine degli uomini e delle donne di giustizia». Dopo il discorso, Colosimo si è soffermata a parlare con i cronisti, rispondendo anche alle contestazioni del centrosinistrta. «Nella mia vita - ha detto - hanno sempre parlato i fatti e le battaglie che ho fin qui condotto, invito i famigliari delle vittime qui, è casa loro. Non ho amicizie, ma ho espletato nella mia funzione di consigliere regionale anche il compito di incontrare i detenuti. Conosco Ciavardini perché lui è in una associazione che si occupa di reinserimento di detenuti». I parlamentari del centrodestra si sono dichiarati compatti a favore della scelta di Chiara Colosimo.
Cafiero De Raho
«Il compito dell’Antimafia - ha detto il neo-vicepresidente Federico Cafiero De Raho - è capire come si sono mosse e come si muovono le mafie, se ci sono state alleanze anche nelle istituzioni e con uomini delle istituzioni; far luce su tutto ciò su cui la Commissione ha il dovere di svolgere gli approfondimenti necessari. È evidente che il nostro atteggiamento oggi di allontanarci durante l’elezione del presidente è stato dimostrativo del nostro orientamento: noi stiamo con i familiari delle vittime di mafia e, come loro, sentiamo che chi è alla presidenza deve essere al di sopra di ogni sospetto e quindi è evidente che il nostro comportamento è stato determinato da una necessità».
Per Cafiero De Raho «la Commissione non è spaccata in due. La Commissione opera unitariamente. Quello che è stato spaccato è il voto, dimostrativo di orientamenti diversi. Ma è chiaro che la Commissione si deve muovere unitariamente per perseguire i compiti e gli obiettivi che sono necessari al nostro Paese. La Commissione, ripeto, non può che muoversi unitariamente ed è per questo che le opposizioni hanno individuato un parlamentare, nella mia persona, che dovrebbe essere garanzia del perseguimento di quegli obiettivi che da sempre ci siamo proposti».
Per quanto concerne, invece, la «necessità di chiarire i rapporti tra la neo-presidente Colosimo e l’ex Nar Luigi Ciavardini», Cafiero De Raho ha detto che «i temi sui quali bisognerà intervenire sono tantissimi e soprattutto bisognerà far luce su tutti gli aspetti dell’operatività mafiosa che ancora oggi sono oscuri. Noi dobbiamo aiutare il nostro paese a liberarsi dalle mafie e per farlo dobbiamo essere attivi e attuali cioè dobbiamo vedere oggi come si stanno infiltrando negli appalti, nel Pnrr. Questa è la nostra emergenza, unitamente a quella di diradare le nebbie dove ci sono state, perché esse vanno eliminate».
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