È un esercito di 72 persone, fra ex politici non rieletti, esperti di ogni genere e burocrati che aspirano a guadagnare più che al Comune o alla Regione. E costa al Parlamento siciliano 141.253 euro al mese, cioè 1.695.036 euro all’anno. Sono i consulenti arruolati dagli 11 membri del consiglio di presidenza, l’organo di autogoverno dell’Ars di cui fanno parte esponenti di tutti i partiti. Di questo elenco di 72 arruolati per chiamata diretta faceva parte fino a sabato scorso Giancarlo Migliorisi. Era stato chiamato a inizio legislatura dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, che poi lo ha immediatamente licenziato quando si è sparsa la notizia del suo coinvolgimento nell’arresto dello chef Mario Di Ferro che gli aveva ceduto tre grammi di cocaina. Migliorisi, non arrestato né indagato, era anche il consulente più pagato: 8.333 euro al mese. Ora i più pagati sono due politici di Sud chiama Nord, la lista civica messinese creata da Cateno De Luca che all’inizio aveva annunciato di non volere posti nel consiglio di presidente e poi ne ha presi addirittura due grazie al fatto che si è sdoppiata in due sottogruppi. Di Sud chiama Nord è un dirigente di primo piano Danilo Lo Giudice, sindaco di Santa Teresa Riva ed ex deputato all’Ars non rieletto: a lui Davide Vasta, deputato e membro del consiglio di presidenza, ha fatto un contratto che garantisce 5.281 euro lordi al mese. Mentre il compagno di partito Matteo Sciotto ha arruolato Lorenzina Grasso, a sua volta in lista al Senato sotto lo stesso simbolo, garantendole 5.265 euro al lordi mese. Al terzo posto fra i più pagati c’è Ugo Zagarella, storico braccio destro di Gianfranco Micciché che ha potuto sfruttare una nuova norma che assicura al presidente dell’Ars uscente un ufficio e uno staff. A Zagarella un contratto da 5.245 euro al mese lordi. Il fenomeno di arruolare ex deputati è trasversale. Forza Italia però ha fatto anche di più: il deputato agrigentino Riccardo Gallo ha fatto un contratto da 4 mila euro lordi al mese all’ex assessore regionale alla Funzione Pubblica Marco Zambuto. L’altra forzista nel consiglio di presidenza, la ennese Luisa Lantieri, ha dato spazio a un ex deputato del Pd (partito nel quale lei stessa ha militato): a Francesco Riggio, finito nei guai in passato per una inchiesta sul Ciapi, un contratto da 1.100 euro. Il grillino Nuccio Di Paola ha assegnato un ruolo da consulente a Francesco Cappello, che dei grillini è stato capogruppo all’Ars nella scorsa legislatura: a lui vanno ora 1.380 euro lordi al mese. Il leghista Vincenzo Figuccia è fra quanti hanno assegnato contratti pesanti: quello più ricco, da 4.500 euro al mese, è andato a Francesco Campanella (la foto pubblicata erroneamente nei giorni scorsi si riferiva ad un'altra persona), suo storico collaboratore. Va detto che il fenomeno delle consulenze c’è stato in ogni legislatura. E dà vita anche a una «legittima» aspettativa da parte dei beneficiati: alla fine di ogni quinquennio l’Ars ha stabilizzato una decina dei consulenti arruolati dal consiglio di presidenza.