Venerdì 22 Novembre 2024

Il viceministro e la foto in tenuta da nazista: «Mi sono già scusato, condanno ogni totalitarismo»

Galeazzo Bignami in una foto che lo ritrae in divisa nazista postata sul profilo Facebook di Sinistra Unita per Bologna. La foto risale al 2005
Galeazzo Bignami in aula alla Camera
Galeazzo Bignami
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Numero due al ministero delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami è noto alle cronache per una foto in cui appare vestito da nazista. Era il 2005 ed in occasione del suo addio al celibato, Bignami si fece fotografare con una divisa nazista. Scatti che gli preclusero la partecipazione alla festa nazionale del Pd dello scorso anno a Bologna. I dem infatti decisero di revocare l’invito dopo che la notizia della partecipazione dell’esponente di Fdi scatenò diverse polemiche, tra le quali quella dell’Anpi, l’associazione partigiani. «La mia ferma condanna per qualsiasi forma di totalitarismo, per qualsiasi espressione liberticida e antidemocratica, ancor più riferita al male assoluto quale fu il nazismo così come qualsiasi movimento ad esso accostabile, è totale e incondizionata», ha detto oggi Bignami, che è deputato di Fratelli d’Italia, dopo la nomina a sottosegretario ai Trasporti e le Infrastrutture che il 4 novembre lo vedrà salire al rango di viceministro. «Trovo assurda - aggiunge - la riproposizione ciclica, a distanza di quasi venti anni, di una foto scattata in un contesto privato e per la quale mi sono già scusato più volte per essermi prestato ad essere raffigurato in quel modo che non mi appartiene. Sfido chiunque a trovare, in 25 anni di attività istituzionale e politica, un mio qualsiasi atto che possa prestarsi a interpretazioni differenti o anche solo connotate da qualche ambiguità rispetto alla ferma e totale condanna all’antisemitismo che fin da Fiuggi, congresso a cui partecipai, fu convinta e totale». Bignami sottolinea che «in tutta la mia attività politica e istituzionale ho sempre espresso vicinanza, stima, sostegno al popolo ebraico e a Israele, svolgendo, fin dal mio primo incarico istituzionale, attività inequivocabile a riguardo. Consegnare di me una rappresentazione grottesca, denigratoria, vergognosa è solo frutto di una strumentalizzazione politica che non accetto. Questo ancor più se si considera che quando quelle foto vennero pubblicate militavo in FI e la polemica che ne conseguì, benché ricoprissi ruoli istituzionali ed elettivi, si sopì dopo che rappresentai il contesto in cui esse furono scattate e ritenni, comunque, di scusarmi per essermi prestato a immagini inaccettabili riferite ad una delle pagine più buie dell’umanità». «Provo profonda vergogna per quelle immagini e, comprendendone da tempo la gravità, non posso che rinnovare quelle scuse. Da quando mi trovo in Fratelli d’Italia, vengono rinfocolate quelle polemiche che generano il dubbio che esse siano sollevate non per biasimare una condotta individuale, ma per colpire il partito a cui oggi aderisco», conclude.

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