«Un grande europeo e un orgoglioso italiano. Un europeista fiero e gentile». L’Italia e l'Ue piangono la prematura scomparsa di David Sassoli. Un lutto che accomuna istituzioni europee, cancellerie dei Paesi membri e politici di ogni fazione in un commosso e doloroso abbraccio. Sassoli è morto all’1.15 dell’11 gennaio nel Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, dove era ricoverato dal 26 dicembre. Non era una morte attesa, quella del presidente del Parlamento Ue, sebbene Sassoli avesse sofferto diversi malanni negli ultimi mesi, a cominciare da una bruttissima polmonite, non per Covid, che lo aveva costretto all’ospedalizzazione e ad una lunga convalescenza già a settembre. Alla fine si è dovuto arrendere ad una «grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario», come ha certificato l’istituto di Aviano.
Mattarella
«La sua morte apre un vuoto nelle file di coloro che hanno creduto e costruito un’Europa di pace», è stato il commiato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Già alle prime luci del mattino lo sgomento ha cominciato a diffondersi sui social. Da Enrico Letta a Ursula von der Leyen, dal premier Mario Draghi a decine di eurodeputati: tutti hanno ricordato, per usare le parole del commissario Paolo Gentiloni, la leadership «democratica ed europeista» di «un uomo limpido, generoso, allegro, popolare». E mentre a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo le istituzioni europee issavano a mezz'asta la bandiera a sfondo blu con stelle dorate, in Italia famiglia e staff preparavano l’organizzazione delle esequie.
Venerdì i funerali
La camera ardente sarà aperta in Campidoglio giovedì 13 dalle ore 10 alle 18, i funerali di Stato si terranno il giorno dopo nella Basilica di S. Maria degli Angeli in piazza della Repubblica, dove sono state celebrate le esequie di tante autorevoli personalità italiane. A Bruxelles è stata celebrata una prima commemorazione: in centinaia, tra europarlamentari e funzionari, si sono recati sull'Esplanade, di fronte alla sede del Parlamento Ue. Con le lacrime agli occhi hanno osservato un minuto di silenzio che è parso interminabile, prima di sciogliersi in un lungo applauso. Lunedì alla Plenaria di Strasburgo sarà invece l’ex premier Enrico Letta a tenere il discorso ufficiale per commemorare l'amico e collega del Pd, così come hanno fatto oggi il Senato e la Camera a Roma.
Le Camere, Draghi, il Papa
«L'Italia e l’Ue perdono uno straordinario protagonista», ha sottolineato il presidente della Camera Roberto Fico. «La sua scomparsa è una grave ferita per l'Italia», ha aggiunto la presidente del Senato Elisabetta Casellati. In Aula Draghi ha rimarcato la «rara capacità» di Sassoli di «combinare idealismo e mediazione», la sua «voce attenta e autorevole, a difesa dei valori europei e dei diritti dei più deboli» che «ora tocca a noi continuare a difendere». Sin dal suo discorso di insediamento alla presidenza, il 3 luglio 2019, Sassoli aveva sottolineato l’esigenza di un’Ue che fosse faro delle libertà, delle democrazie, dei diritti civili. Un’Europa che doveva recuperare lo spirito di Ventotene in un’epoca segnata da pulsioni sovraniste e anti-europeiste. «Voleva un’Unione più vicina ai cittadini», ha rimarcato la presidente della Commissione Ue parlando, in italiano, in un breve video. E alla famiglia di Sassoli è arrivato anche il cordoglio del Papa per un uomo che, ha sottolineato Francesco, si è «prodigato per il bene comune».
Il passaggio delle consegne
Sessantacinque anni, fiorentino di nascita e romano d’adozione, volto popolarissimo del Tg1 ed europarlamentare per tre legislature, Sassoli aveva lasciato il giornalismo per la politica nel 2009: dieci anni dopo sarebbe salito sullo scranno più alto dell’Assemblea di Strasburgo. Tempo fa aveva già avuto a che fare con la malattia, subendo un trapianto di midollo per un mieloma. È stato il presidente che ha gestito, con grande equilibrio, l'operatività del Parlamento Ue nell’era Covid. Ed è il primo della storia dell’Assemblea a morire mentre è in carica. La settimana prossima avrebbe comunque lasciato la guida al suo successore per i restanti due anni e mezzo di legislatura. «La sua ultima preoccupazione è stata il passaggio di consegne», spiegava alle prime luci dell’alba il portavoce Roberto Cuillo.