Gianfranco Micciché ha puntato tutto sulla luce e lo sfarzo perché passi – ha precisato - un messaggio di ottimismo. Musumeci ha risposto in chiave più religiosa con un presepe affidato a un esperto del genere nel giardino di Palazzo d'Orleans e poche luci sulla facciata della presidenza della Regione. E così è cominciata, anche sui decori delle festività, la corsa al primato dei due principali inquilini dei palazzi della politica. Palazzo dei Normanni, sede dell'Ars, si presenta “impacchettato” sotto una cascata di luci per un effetto scenico da Ville Lumiere: “Le luci sono simbolo di rinascita e ripartenza ma anche di festa e di magia. Siamo felici di poter regalare luci e ottimismo alla nostra città. Il Palazzo più bello del mondo sarà così ancora più suggestivo” ha detto il presidente dell'Ars. Nello Musumeci ha puntato invece su luci più sobrie e un presepe invece di notevoli dimensioni all'interno del parco d'Orleans: è composto da una cinquantina di figure in terracotta, tra personaggi umani e animali, alte fino a 1,25 metri e interamente realizzate a mano da artigiani siciliani. Tutti pezzi unici. Lo scenario riproduce un borgo rurale siciliano ricreato attraverso costruzioni in legno e polistirolo antichizzate che ospitano rappresentazioni di antichi mestieri (come il cestaio e la filatrice) esponendo anche strumenti artigianali d’epoca.