Cresce la fiducia personale dei siciliani nei confronti di Nello Musumeci. Sale di 3 punti, sebbene sia ancora bassa, la fiducia verso l'amministrazione regionale. È questo il quadro generale emerso dal Barometro Politico di Demopolis, che ha indagato la fiducia degli elettori siciliani a 6 mesi dall'insediamento del Governo Musumeci.
Le attese dei siciliani: occupazione e sanità
Secondo l'analisi dell'istituto guidato da Pietro Vento, il lavoro resta la priorità per i siciliani: l’83% ritiene urgente e prioritario il rilancio dell’economia e dell’occupazione dopo la crisi degli ultimi anni. Il 67% vorrebbe una maggiore efficienza della sanità pubblica, i cui servizi nell’era Crocetta hanno raggiunto il livello più basso nel giudizio dell’opinione pubblica. Al terzo posto si piazza il tema “trasporti, viabilità ed infrastrutture” che costituisce il prerequisito per qualunque concreta ipotesi di sviluppo. Per il 62% risulta necessario un forte impegno sulla gestione dei rifiuti.
“Sei siciliani su dieci – afferma Pietro Vento – chiedono al presidente Musumeci un'autentica svolta nella capacità di programmazione e gestione dei fondi europei, un segno concreto di innovazione rispetto al quinquennio del suo predecessore. Significativa è la percezione rilevata nell’Isola: l’80% dei cittadini – conclude Pietro Vento – è convinto che negli ultimi 20 anni i fondi strutturali, per come sono stati gestiti, abbiano inciso poco o niente sullo sviluppo e sulle occasioni di lavoro in Sicilia”.
La notorietà degli assessori regionali
Riguardo alla notorietà dei componenti della Giunta regionale, che - sempre secondo quanto rileva Demopolis - risulta nel complesso abbastanza scarsa.
È senza dubbio il governatore Nello Musumeci il più noto: conosciuto dal 93% dei siciliani. Al secondo posto, ma con un notevole distacco (oltre 35 punti) c'è l'assessore al Bilancio Gaetano Armao (57%), seguito a un passo dall'assessore alla Formazione Roberto Lagalla (56%). Al quarto posto Ruggero Razza (42%), alla guida della Sanità, e Sebastiano Tusa, subentrato a Vittorio Sgarbi ai Beni culturali, al 31%. Inferiore al 30% è la notorietà regionale di Mimmo Turano e di Totò Cordaro. Molto meno conosciuti, con percentuali comprese tra il 20 e il 4%, risultano gli altri assessori presenti in Giunta: Marco Falcone, Edy Bandiera, Mariella Ippolito, Bernadette Grasso, Sandro Pappalardo, Alberto Pierobon.
"Il basso profilo nella comunicazione è un elemento che rende più complesso per i cittadini formarsi un’opinione sul lavoro e sulle scelte strategiche del Governo Musumeci", spiega Demopolis.
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