ROMA. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto stamane una corona di fiori all'Altare della Patria in occasione del centenario della Grande Guerra. Con lui c'era il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Presenti inoltre, in rappresentanza del Parlamento, il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti e la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. Il capo dello Stato ha passato in rassegna i militari schierati e ha ascoltato l'inno nazionale prima di salire all'Altare. I circa mille soldati che durante la prima Guerra mondiale furono sottoposti a processo ed esecuzioni sommarie «furono sicuramente vittime. Nel processo per ridargli la dignità a distanza di cento anni, lo hanno fatto molti altri Paesi, dobbiamo onorare anche tutti coloro che hanno combattuto». Così il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Claudio Graziano, grande esperto di storia, parlando della prima guerra mondiale al Giornale Radio Rai nel giorno in cui si celebra il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia. Il primo conflitto mondiale «certamente fu un momento edificante per il Paese, perchè consentì di unire le varie regioni. - continua il Generale Graziano- L'Italia comunque non poteva evitare quella guerra e attraverso questa guerra si sono creati sicuramente dei drammi ma anche un percorso nazionale che ha portato l'Italia a essere quella di oggi». E parlando dei 10 milioni di morti vittime del conflitto in tutta Europa il generale Graziano spiega che «era una guerra di tipo antico combattuta con armi moderne . E poi contestualizzando anche il rispetto o il concetto della vita umana probabilmente all'epoca era stata non sempre cosi valorizzata dai responsabili politici di allora che in fondo avallarono completamente il ruolo rivestito dai Comandanti sul campo che comunque rispondevano all'autorità politica».