Sabato 16 Novembre 2024

Alessia sposa Michele, prima trans a dire "sì": "Ora voglio adottare una bambina"

CASERTA. Alessia Cinquegrana, ex miss Trans che ha ottenuto l’attribuzione del sesso femminile e il riconoscimento del nuovo status senza passare per l’intervento chirurgico, si è sposata al Municipio di Aversa con il compagno Michele Picone. Una folla di parenti, curiosi e giornalisti ha prima atteso la coppia davanti al Comune, per poi affollare l'aula consiliare dove si è svolto il rito civile. Assenti il padre naturale di Alessia e i genitori del compagno. Pochi minuti per leggere gli articoli del codice civile sui diritti e i doveri dei coniugi, quindi il fatidico «sì» da parte di entrambi, e qualche minuto prima delle 17, il rito si è concluso tra gli applausi delle decine di persone presenti. «Sono felicissima, non mi aspettavo questa accoglienza da star». Alessia spiega poi che «le scritte omofobe apparse questa mattina su un muro nei pressi di piazza Municipio non mi toccano. Queste persone sono represse, io invece sono felice di ciò che sono». L’ex Miss trans dice poi che è sua intenzione «adottare una bambina. Ora ho tutti i documenti in regola». Il matrimonio è stato celebrato dal vice-sindaco di Aversa Federica Turco, accompagnata dall’ufficiale di Stato Civile Anna Belluomo. «Il padre - ha spiegato Filomena Della Vecchia, madre di Alessia, prima di assistere al rito - non ha mai accettato ciò che sentiva mia figlia, io invece l’ho sempre appoggiata». Ad accompagnare Alessia l’attuale marito della madre, Federico Balpasso, che ha visto crescere Alessia tanto da considerarsi un vero e proprio padre. «Quando alcuni anni fa Alessia ci disse che si sentiva donna e voleva cambiare sesso, accettammo le sue parole senza problemi. L’importante è vederla felice». Il suo avvocato, Ileana Capurro, presidente dell’Associazione Trans Napoli, spiega «che nessuna norma, nell’ordinamento italiano, vieta ad Alessia di adottare un bimbo. Farà da apripista, come già fatto con il matrimonio, e se ci dovessero dare torto andremo alla Corte Europea».

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