LOS ANGELES. Glenn Close compie settant'anni e a teatro interpreta un’attrice di appena 50.
Norma Desmond, la protagonista del capolavoro di Billy Wilder "Viale del tramonto», infatti, aveva solo 50 anni nella pièce e nel film che raccontavano fasti e decadenze della Hollywood degli anni '30.
Oggi ad interpretarla, magistralmente, a Broadway, è Glenn Close che oggi festeggia il suo settantesimo compleanno regalandosi il teatro, la sua più grande passione.
Certo, i tempi sono cambiati, i 70 di oggi sono i nuovi 50, e forse, ad aggiornare la sceneggiatura di Wilder al mondo contemporaneo, occorrerebbe aggiungere una trentina di primavere alla carta d’identità della grande Norma Desmond, ma una cosa è certa: se ancora oggi l’industria del cinema hollywoodiano discrimina le donne in base all’età, rimangono eccellenti ruoli e grandi soddisfazioni per chi non ha basato la sua carriera di attrice sulla mera bellezza fisica.
E’ il caso di Glenn Close, appunto.
La sua bellezza particolare, gli intensi occhi blu, il viso spigoloso e espressivo diventarono popolari nel 1987 con il thriller Attrazione Fatale, un «piccolo film» come lo ha recentemente definito l’amico e co-protagonista Michael Douglas, che però è rimasto nella memoria e nella storia della Hollywood degli anni Ottanta.
La Close per quella parte ottenne una candidatura all’Oscar, ma perse contro Cher che - con qualche controversia - si aggiudicò la statuetta per Stregata dalla luna. In tutto la Close accumulerà in carriera sei nomination all’Oscar, senza vincere nemmeno una volta. Vincerà invece, nel 1995, un Tony, l'equivalente dell’Oscar per il teatro, e proprio per la sua interpretazione di Norma Desmond che ora, a distanza di 20 anni, riporta sul palco a New York con enorme successo di pubblico e di critica.
«Amo l’alchimia che si crea fra l’artista e il pubblico a teatro. E’ un’energia fra te e la gente che va e viene. Al cinema questa energia si perde dietro la cinepresa».
Non che, per questo, l’attrice snobbi il grande schermo. Cinque film che la vedono nel cast usciranno nel 2017, facendo arrivare a quota 83 i titoli nel suo curriculum, iniziato prima di Attrazione Fatale, già nel 1982, con Il mondo secondo Garp, che la vedeva accanto a Robin Williams e per il quale ottenne la sua prima nomination all’Oscar.
La seconda arrivò l’anno successivo, con Il Grande freddo, e la terza nel 1984, quando recitò nel dramma sportivo Il migliore, accanto a Robert Redford. Poi arrivò Attrazione fatale e l’anno dopo Le relazioni pericolose, in cui interpretava la marchesa Isabelle de Merteuil. Favorita all’Oscar anche in questo caso, perse contro Jodie Foster candidata per Sotto accusa.
Gli anni Duemila sono quelli del successo in televisione, con West Wing e il dramma Damages, con il quale vinse due Emmy e un Golden Globe, mentre arriva nel 2012 la sua ultima candidatura agli Oscar, per Albert Nobbs, in cui la Close interpreta il personaggio del titolo, una donna che assume l’identità di un uomo per poter essere indipendente e lavorare nell’Irlanda del XIX secolo.
A batterla quell'anno fu Meryl Streep per The Iron Lady. Spesso le due attrici vengono confuse per l’aspetto fisico simile, il viso spigoloso e i colori chiari, e in quell'occasione Glenn Close ci scherzò su:
«Ci scambiano l’una per l’altra, quasi sempre, ma non quando si tratta di assegnare un Oscar».
Non importa, se anche un Oscar non arriva, la carriera è comunque ancora piena di soddisfazioni per la settantenne. Fra i cinque film in uscita nel 2017 due sono commedie: Wilde Wedding e Fratelli Bastardi accanto a J.K. Simmons e Owen Wilson, due sono i thriller, Crooked house - dal romanzo di Agatha Christie - e Seven Sisters che la vede nel cast insieme a Noomi Rapace e Willem Dafoe, e uno è un grande, attesissimo, blockbuster: I guardiani della galassia, volume 2, comic-movie firmato Marvel che arriverà in Italia il 25 aprile.
Sempre molto schiva e attenta a non dare in pasto ai fotografi la sua vita privata, «la celebrità è quanto di peggio possa succedere ad un attore» ama dire, la Close è sempre stata troppo impegnata in carriera per avere il tempo per curare i rapporti sentimentali.
«L'amore non ha senso, per niente, ma resta la forza più potente dell’intero universo».
Sposata e divorziata tre volte - mai con colleghi - non ha avuto figli.
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