LOS ANGELES. Elfo, pirata, principe leggendario.
Orlando Bloom compie solo 40 anni ma ha già vissuto mille vite.
L'attore del Kent, nato a Canterbury il 13 gennaio 1977, non ama vestire i panni di personaggi comuni e così, dopo essere stato il mitico elfo Legolas del Signore degli Anelli e nel successivo Lo Hobbit, è diventato un pirata per recitare accanto a Johnny Depp nei Pirati dei Caraibi e il principe Paride in Troy, accanto Brad Pitt.
Più recentemente ha vestito i panni del duca di Buckingham nei Tre Moschettieri e quelli di Romeo, nel moderno adattamento di Don Roy King del celebre dramma di Shakespeare.
A maggio tornerà a interpretare Will Turner nell'ultimo episodio della celebre saga Disney I Pirati dei Caraibi, accanto a Johnny Depp.
«Amo i film in costume, ti permettono di sognare, di rimanere bambino. Come attore tu puoi diventare qualsiasi cosa, da piccolo ero affascinato da questi personaggi incredibili, è stato quel mito ad avermi spinto a fare l'attore», ammette l'affascinante quarantenne che sei anni fa è diventato padre, di Flynn Christopher Blanchard Copeland Bloom, avuto dall'allora moglie, la celebre modella Miranda Kerr, dalla quale ora è separato.
La nascita del figlio è quello che Bloom considera l'evento più importante della sua esistenza.
«Non c'è stato un momento nella mia vita che abbia avuto un effetto più profondo su di me come quando ho tenuto in braccio mio figlio per la prima volta, dopo che sua madre aveva passato 27 ore di travaglio», ha confessato.
A influire sulla fine del matrimonio con la modella è stata probabilmente la loro popolarità.
Attore lui, modella richiestissima lei, i due erano una delle coppie più ricercate dai paparazzi.
«Non è facile sapere gestire la celebrità, mi innervosisce, anche se però so che è uno degli aspetti che fanno parte di questo sogno e quando non ero famoso ambivo anche a questo, alla fama, quindi cerco di trovare un equilibrio».
Bloom, studente svogliato a scuola - ambiente dove la dislessia gli rendeva le cose difficili - lascia presto gli studi e inizia a dedicarsi alla recitazione.
Conosce il successo a vent'anni in Inghilterra, quando viene ingaggiato per piccole parti in serie tv come L'ispettore Barnaby e poi viene scelto da Brian Gilbert per far parte del cast di Wilde, biografia del famoso autore inglese.
La sua è una parte minore ma gli da l'occasione di recitare accanto a Stephen Fry, Jude Law e Vanessa Redgrave.
Quatto anni dopo arriva il primo film della saga de Il Signore degli anelli e, contemporaneamente, Black Hawk Down - Black Hawk abbattuto, che lo vede diretto da Ridley Scott.
È l'inizio di una carriera che oggi si è fatta ventennale ma che non ha cambiato il modo di vivere di Orlando Bloom:
«Cerco di stare con i piedi per terra, di lavorare, di stare con gli amici, la famiglia. Io non mi sento diverso da qualche anno fa e quando mi sento dire stupidaggini come quella di essere considerato un'icona sexy mi chiedo che cosa vuol dire. Comunque è bello essere apprezzati, ma questo tipo di cose durano un momento».
Ora frequenta la cantante e attrice Katy Perry e divide la sua vita fra Los Angeles e la sua amata Inghilterra:
«Vivo tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Se passo troppo tempo in uno dei due paesi, non vedo l'ora di tornare nell'altro. Da due mesi, però, chiamo casa Shanghai, visto che sto girando un film qui».
Nella città asiatica sta infatti girando Smart Chase: Fire & Earth, film d'azione diretto da Charles Martin, regista televisivo inglese alla sua prima esperienza al cinema.
Prima però usciranno il tv-mockumendary sul doping nel ciclismo Tour de Pharmacy, il drammatico Romans che racconta di una vittima di abusi sessuali che si confronta con gli orrori del passato, il thriller Unlocked, accanto a Michael Douglas, Toni Collette, John Malkovich e Noomi Rapace e, naturalmente, Pirati dei Caraibi -
La vendetta di Salazar (in Italia il 24 maggio) che lo vede tornare nei panni di Will Turner dopo l'assenza nel quarto film della saga.
«In fondo - dice - mi sono sempre sentito un pirata».
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