Sabato 23 Novembre 2024

Occhio alle gaffe su WhatsApp, ecco il vero significato delle emoticon - Foto

Non esprime tristezza ma pericolo scampato
Non è una nocciola. E’ una patata dolce
Non sono palline di ping pong ma un gruppo di appassionati intenti a guardare la luna
E’ una castagna e non una ghianda come molti pensano
Non è una carta regalo ma un segnalibro
Indica “ok“
Indica che si sta festeggiando qualcosa, e non Lode al Signore
Non serve per esprimere solo disgusto ma anche parecchia irritazione
Non è un cubo nero ma una moschea sacra
Indica massaggio al viso
Non è una faccia impertinente ma rappresenta una persona allo sportello informativo
Mani libere pronte ad un abbraccio
Indica inchino. Non è dunque una persona in meditazione
Silenzio. E non angoscia
Non è fuoco ma un cartello identificativo
Esprime rabbia. Non è dunque un palazzo in costruzione
Bicchiere di vetro
Rotolarsi a terra dalle risate
Carillon di vetro
E’ un trackball e non una sirena
Buca
Un comune cantante
Non esprime choc o paura. E’ solo un micio stanco, che sbadiglia
Sonnolenza o stanchezza
E’ la lettera M ma non fa riferimento al McDonald’s. Indica l’inizio di una canzone
Non indica stupore. E’ solo un personaggio che è stato appena zittito, e che non può parlare ad alta voce
Bandiere e festoni
Vertigini
Urna funeraria
Botta in testa

Ecco in rassegna le 30 emoticon utilizzate ogni giorno su WhatsApp, ma di cui spesso si fraintende il significato. WhatsApp nasce nel 2009 da un'idea di Jan Koum e da Brian Acton, due ex impiegati della società informatica Yahoo!. Il 19 febbraio 2014 Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, ha annunciato l'acquisizione di WhatsApp per 19 miliardi di dollari, assicurando però l'assenza di pubblicità nel software.

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