ROMA. «I ragazzi che lavorano con me si 'inghezzeno', come dico io, perchè leggo le scene solo la mattina, prima di girare, e ricordo tutto. Lo faccio per mettermi alla prova. Perchè vorrei proprio saperlo: posso cominciare a definirmi anziano o ancora solo di una certa età?». Per ora, Lino Banfi, al secolo Pasquale Zagaria, il ragazzo che studiava da seminarista ed è finito protagonista di oltre mezzo secolo di comicità, si limita a festeggiare: 80 anni l'11 luglio, «perchè così dicono i documenti». Anche se, in realtà, racconta, mamma Nunzia partorì ad Andria (al tempo provincia di Bari) il 9 luglio del 1936, «ma era tradizione delle balie registrare il bambino un po' dopo, per regalargli qualche giorno di giovinezza in più». In programma c'è una festa «da principe» e una galleria di regali che il re delle commedie sexy anni '70, protagonista per tanti grandi da Salce a Loy e poi Risi, Corbucci, Vanzina, Oldoini, indimenticabile Oronzo Canà e Commissario Auricchio, si è voluto concedere. Si parte con una linea di prodotti agricoli pugliesi, Bontà Banfi («così finalmente venderò il capocollo», scherza citando una delle sue più celebri battute), e si prosegue con «Acqua di mare», film del giovane Ciro De Caro di cui è produttore con la Alba Film 3000 e che forse, «dopo una vita in cui non ho mai vinto nemmeno un peluche», lo porterà alla Mostra del cinema di Venezia. «È la prima volta, ma spero di farne altri - dice - perchè vado molto d'accordo con i giovani ed è un modo per restituire ciò che ho avuto». Poi c'è la decima edizione di «Un medico in famiglia», sempre nei panni di nonno Libero, in onda a settembre su Rai1. «È la più bella realizzata finora, perchè piena di sorprese - anticipa -. Finalmente, poi, si vede la mia Puglia. Sono anni che nella serie dico a mia moglie, in scena Milena Vukotic, che dobbiamo andare giù a preparare la salsa di pomodoro e il vino Nero di Troia. Ripartiremo proprio da lì, tra gli ulivi secolari e i trulli del Salento. E tornerà anche Giulio Scarpati». Ma c'è anche un libro in uscita, «Hottanta voglia di raccontarvi: la mia vita e altre stronzete», con una rivelazione. «Apro con una lettera tra me e Fellini - dice Banfi -. Ci incontrammo nell'89, durante un doppiaggio. Rimase affascinato dai racconti dei miei anni nell'avanspettacolo e mi esortò a scrivere un libro. Voleva disegnare la copertina. Così gli mandai un dattiloscritto. Lo lesse in 6-7 giorni e mi rispose per lettera. 'Non mancherà occasione di lavorare insieme. Io me lo auguro', mi scisse. Purtroppo un anno dopo se ne è andato». Ma guardando alla sua lunga carriera, oggi cosa vede? «Ho avuto fortuna - riflette Banfi - Ho faticato. E sono orgoglioso di aver aperto una strada a una 'pugliesita' che non esisteva. Il film più divertente da girare? Il commissario Lo Gatto. Un po' perchè segnò una mia piccola svolta, un po' perchè eravamo a Favignana e ogni giorno alle quattro del pomeriggio Dino Risi fermava il set e urlava 'tutti al mare!' In un attimo vedevi sparire più di 100 persone. Il partner con cui ho lavorato meglio, Renzo Montagnani. La maggior confidenza invece è nata con Edwige Fenech e Milena Vukotic, oggi ormai quasi una seconda moglie. Mi diverte molto anche la sfida Bari-Foggia che continuo a giocare con Renzo Arbore». Unico rimpianto, il sequel de L'allenatore nel pallone "non all'altezza del primo". Ma c'è una follia da tentare nel futuro? «Un film diretto da Paolo Genovese. E magari il mio primo ruolo da cattivo: pensi a una storia che parte con me strozzo qualcuno... - risponde entusiasta - Ma voglio al più presto trattare anche il tema dei nonni che con il divorzio dei figli finiscono per non vedere più i nipoti: un dolore straziante». «In chiusura, un appello: Il precedente sindaco di Roma disse che avrebbe festeggiato i miei primi 80 anni. Ora c'è questa ragazza, che si chiama Virginia come mia nipote. Che almeno mi faccia gli auguri!». Inoltre in una lettera aperta a Bergoglio pubblicata nel numero di Famiglia Cristiana in edicola dal 7 luglio, l'attore ha formulato un desiderio: «Vorrei conoscere di persona Papa Francesco ed essere nominato giullare ufficiale di Sua Santità. Così quando ha bisogno di sorridere mi chiama e io arrivo e gli tiro su il morale raccontandogli qualche aneddoto simpatico». Intanto Banfi nel giorno del suo compleanno porterà allegria anche ai bimbi malati all'Ospedale Bambin Gesù di Roma, partecipando all'anteprima ufficiale della 46esima edizione del Giffoni Film Festival, per lo spettacolo I musicanti di Brema.