Se ne è andato a 74 anni, dopo una lunga malattia, Muhammad Ali, la leggenda del pugilato. Pochi giorni fa era stato ricoverato in ospedale, a Phoenix, in Arizona per problemi respiratori e le sue condizioni erano state subito dichiarate critiche. La salute del mitico pugile è gradualmente peggiorata da quando gli venne diagnosticato il morbo di Parkinson nel 1984, quando aveva 42 anni. Si ritirò dal ring nel 1981, quando iniziò a mostrare sintomi di degenerazione neurologica.
Cassius Marcellus Clay Jr. - il suo vero nome - è stato un pugile statunitense, tra i maggiori e più apprezzati sportivi della storia. Aveva vinto l'oro Olimpico ai Giochi di Roma nel 1960, come pugile professionista aveva detenuto il titolo mondiale dei pesi massimi dal 1964 al 1967, dal 1974 al 1978 e per un'ultima breve parentesi ancora nel 1978.
Muhammad Ali era noto anche per la sua conversione all'Islam e per avere rifiutato di combattere nella Guerra del Vietnam. Affetto dalla Sindrome di Parkinson, dopo il suo ritiro dal mondo sportivo Ali si era distinto per le sue azioni umanitarie.
«Dio si è venuto a prendere il suo campione. Lunga vita al più grande». Così Mike Tyson ha ricordato su Twitter Muhammad Ali.
Se ne è andata la parte 'più grandè di me». Così lo storico avversario di Muhammad Ali, George Foreman, ha ricordato su Twitter la leggenda del pugilato. «Io, Frazier e Ali eravamo una persona sola, una parte di me se ne è andata», ha scritto Foreman.
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