Un piccolo borgo del Molise scopre il presente grazie a Biancoshock, un "Ephemeralist', come lui stesso si definisce, ovvero un autore che realizza opere d’arte che esistano in maniera limitata nello spazio, ma che persistano in maniera infinita nel tempo attraverso la fotografia, i video, i media. Siamo a Civitacampomarano, un paesino di poco meno di 500 abitanti in provincia di Campobasso. Qui Internet fa fatica, il Wifi è lontano. Il tempo si è come fermato.
A fine aprile, Biancoshock è stato invitato in questo borgo per partecipare ad un festival di arte urbana diretto da Alice Pasquini. "Studiando il luogo e le peculiarità di questo paesino - spiega - ho ragionato su un aspetto particolare: la mancanza di internet e la totale mancanza di conoscenza in materia da parte degli abitanti. Da lì l'idea provocatoria di dimostrare che queste funzioni virtuali, ritenute dalla stragrande maggioranza della popolazione come necessarie e fondamentali per la vita di tutti i giorni, esistano anche in un paese dove la connessione stenta ad arrivare: è nato così una sorta di internet "in the real life" capace di dimostrare che nelle tradizioni e nelle culture popolari questi strumenti, sotto altre vesti, sono sempre esistiti e hanno permesso a popoli e famiglie di avere interscambi culturali, incontrandosi al bar e vivendo le vie del paese".
Dalla performance è nato anche un video prodotto da Milkshake Studio che è molto visualizzzato nelle Americhe e in Asia, dove l'artista è più conosciuto. In Europa, soprattutto in Italia e Germania.
Biancoshock è originario di Milano. Per molti anni non si è considerato un artista finché, un giorno, ha deciso di capire realmente chi fosse e che cosa stesse facendo. Osservando il suo percorso è evidente che non vi sia una “categoria” che possa contenere sia la sua attitudine urban, tipica dell' Urban Art, che la modalità espressiva, appartenente all’arte più performativa ed attivista; per questo decide di dare vita a "EPHEMERALISM".
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