WASHINGTON. La sua immagine è passata alla storia come la figura maschile che balza disperata sul retro della limousine insanguinata, in cui John Fitzgerald Kennedy era appena stato colpito dai proiettili che lo uccisero il 22 novembre 1963 a Dallas: ma Clint Hill - questo il nome dell'agente del Secret Service - oggi racconta un altro lato di JFK. Meno conosciuto, tenero, quasi vulnerabile. E' un giovane presidente Kennedy gelosissimo della sua sposa, che intima al suo agente più fidato: «Tieni mia moglie lontana da Onassis». Un marito preoccupato, che prima del viaggio di Jackie in Italia nel 1962 convoca ancora il fedelissimo Hill per ordinargli: «Non voglio foto di Jackie in bikini, tantomeno di tavole imbandite con bicchieri di vino appena svuotati». «Yes Sir, Mister President» rassicurava sull'attenti Hill, che proprio in questi giorni - ad 84 anni suonati e dopo aver fatto parte delle guardie del corpo di ben 5 primi cittadini Usa - esce con il suo 'Memoir': «Cinque Presidenti: il mio viaggio straordinario con Eisenhower, Kennedy, Johnson, Nixon, Ford». Un excursus tra i grandi ego dei presidenti a stelle e a strisce, visti dietro le quinte e con le loro manie. Il più difficile da proteggere: Johnson, che faceva tutto di testa sua e cambiava programmi all'ultimo momento come quando - scrive Hill - decise di fare una 'improvvisata' al Papa, o di andare cena dai vicini di ranch in elicottero. Il più complesso per il super-agente: senza dubbio Nixon, con la sua segretezza ed i suoi umori cangianti. Il più simpatico: forse Ford con il suo atteggiamento da uomo qualunque, umile. Ma la devozione di una vita è quella per i Kennedy: per Jackie, che seguì come un'ombra ancora per un anno dopo l'assassinio del marito e per il giovane presidente assassinato sotto i suoi occhi. Del viaggio in Italia del 1962, in cui la first lady si recò tra l'altro nella costiera amalfitana con notti brave a Positano, la guardia del corpo ricorda: «Per obbedire all'ordine del presidente e tenere a bada i paparazzi, ero io che mi mettevo d'accordo con i fotografi e gli lasciavo scattare foto di Jackie con pudici costumi ad un pezzo unico, purchè la lasciassero in pace il resto del tempo». Ma è l'ossessione di Jfk per Onassis ad emergere dalle Memorie di Hill: Jackie e l'armatore greco si erano conosciuti nel 1958, quando John Kennedy si trovava in Europa per incontrare Winston Churchill, e Jakie visitò da sola lo yacht di Onassis. Fu allora che secondo molti scattò tra i due una curiosa scintilla. Ma fu nel 1961, prima di una altra missione della 'prima coppia' in Europa, durante la quale Jackie si sarebbe fermata, da sola, in Grecia, che Kennedy convocò Hill nell'Ufficio Ovale alla presenza del fratello Bob: «Clint - mi disse - vogliamo essere più che sicuri che mia moglie non incontri nemmeno per caso Aristotele Onassis». E Clint rispose: «Yes Sir, Mister President».