NEW YORK. Benvenuti nel mondo posh di Victoria Beckham: nel Cunard Building, davanti alla statua del Toro di Wall Street, dove ormai da parecchie stagioni sfila nel maestoso ex quartier generale dei transatlantici che portavano in Europa, l'ex Spice Girl ha «ricominciato da dove era partita»: dal corsetto. La famiglia al completo, compreso il marito David, a smentita delle voci ricorrenti rilanciate di recente da un tabloid americano di dissapori tra la coppia, si è presentata all'appuntamento. Erano arrivati a JFK con la piccola Harper (quattro anni) che ha rubato la scena presentandosi in mantella nera, pantaloni bianchi e mini stivaletti alla Beatles, pronta ad affrontare il gelo di Manhattan. Apparentemente Victoria non era a conoscenza dell'arrivo della famigliola, che secondo il Sunday Mirror potrebbe prima o poi aumentare di una unità. Ma questo era ieri. Oggi, la First Lady della moda transatlantica ha mandato in passerella una collezione dalle forme a clessidra rilavorate e esagerate, gonne svolazzanti o a palloncino e pantaloni larghi dalla vita altissima indossati su piccoli corsetti morbidi e steccati: «Un ricordo dei mie primi vestiti, introdotti come naturale evoluzione del mio punto di partenza iniziale», ha spiegato la stilista britannica nelle note distribuite agli spettatori. In otto brevi anni Victoria si è affermata come una delle stiliste più quotate della moda internazionale: anche stavolta, per il prossimo autunno-inverno, ha proposto capi dall'eleganza minimalista, comoda e raffinata, all'insegna dell'yin e yang: forte femminilità con sottotoni maschili. Alcuni pezzi facili, e in questo la Posh di oggi si è rivelata erede di Donna Karan, la decana della moda di New York andata in pensione nel 2015: il paltò largo con il collo sciallato a coste di maglia, gonne e maglioncini smilzi indossati a strati dai colori contrastanti con tagli geometrici che lasciano intravedere triangoli di pelle.