NEW YORK. Gli Oscar? Sembrano essere un affare da bianchi. È quanto pensa il regista di Brooklyn Spike Lee, che con un post su Instagram ha annunciato che non parteciperà alla prossima cerimonia che si terrà a febbraio a Los Angeles.
Lee ha approfittato del giorno in cui si commemora Martin Luther King (18 gennaio, ndr), leader dei diritti civili, per mettere in evidenza che gli Oscar sono ancora 'troppo bianchi' e quindi mancano di diversità. Usando una foto che ritrae un giovane Mlk con indosso la tunica da laureato, e con l'hashtag #OscarsSoWhite Lee ha scritto:
«Come è possibile che per il secondo anno consecutivo tutti i candidati nella categoria attore sono bianchi? E non entriamo neanche negli altri settori. 40 attori bianchi in due anni e nessuna diversità. Per caso non siamo in grado di recitare? Che cavolo».
Il regista newyorchese ha ringraziato il presidente dell'Academy Cheryl Boone Isaacs (di colore) e il Board Of Governors Of The Academy Of Motion Pictures Arts And Sciences per avergli consegnati un Oscar onorario lo scorso novembre e sottolineando che la sua non è una mancanza di rispetto verso Chris Rock, il prossimo presentatore, e il produttore Reggie Hudlin (entrambi di colore) ha aggiunto che lui e la moglie non possono sostenere la cerimonia degli Oscar.
«Non è una coincidenza - continua - il fatto che scrivo questo post nel giorni della celebrazione di Martin Luther King. Una volta disse: Ci sarà un momento in cui una persona deve perdere una posizione che non è nè sicura, nè politica, nè popolare, ma la deve prendere perchè la coscienza gli dice che è giusto».
Per Lee, inoltre, la vera battaglia al razzismo non è con gli Oscar bensì a livello esecutivo negli uffici di Hollywood e dei network, 'dove si decide quale progetto va realizzato e quale no'.
«Gente - afferma - la verità è che noi non siamo in quelle stanze e finchè non ci saranno le minoranze, gli Oscar rimarranno bianchi».
L'ultima polemica sollevata da Lee in realtà ne segue una serie che esprime il generale malcontento in un anno in cui non è stato nominato neanche un candidato di colore, unica eccezione il regista di origini messicane Alejandro Inarritu, con il film 'The Revenant'. Il malcontento è scoppiato anche su Twitter dove l'hashtag #OscarsSoWhite è diventato uno dei più popolari. Contemporaneamente a Lee, un'altra celebrità di colore, l'attrice Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith, ha usato Facebook per esprimere il proprio disappunto e con un video ha detto che neanche guarderà la cerimonia. Il nome del marito era in ballo per «Concussion», il film sui traumi da football, ma poi non ha avuto alcuna nomination.
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