ROMA. L'impresa non era facile. Quella di parlare dell'amore eterno, quello al di là del tempo, quello che non finisce mai e tra due generazioni lontane. In questo pericoloso gioco si è messo Giuseppe Tornatore che, dopo La Migliore Offerta, torna al cinema con La Corrispondenza in sala con oltre 400 copie da domani con protagonisti Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Budget 10 milioni. «Sia nella letteratura che nel cinema, come diceva anche Cesare Pavese, gli 'amori felici sono rari perchè non interessano gli scrittoro'», spiega Tornatore sul senso di questo film. E di infelicità in questo film, prodotto da Paco con Rai Cinema, ce n'è davvero tanta. Di scena una giovane studentessa universitaria Amy Ryan (Kurylenko), a tempo perso stunt-woman per il cinema, che si innamora del suo stagionato professore di astrofisica Ed Phoerum (Irons). L'uomo a un certo punto scompare, ma non scompaiono affatto le sue lettere, i suoi video e i messaggini su WhatsApp. Dove è finito? L'amore può continuare solo tramite la tecnologia? Colonna sonora di Ennio Morricone. «Uso la tecnologia e mi incuriosisce molto, ma devo dire che grazie al suo sviluppo ho potuto realizzare questo film di cui avevo avuto l'idea tanti anni fa. Ma va detto - dice Tornatore - che nei rapporti affettivi la tecnologia toglie molto. E poi la più grande macchina tecnologica non è forse l'essere umano». E il regista al suo terzo film in inglese spiega: «Al di là della lingua faccio solo i film che mi piacciono. Certo con l'inglese hai un mercato più ampio. Se, ad esempio, La migliore offerta fosse stata girato in italiano non so se avrebbe avuto successo all'estero». Relegare Irons, come accade nel film, a un ruolo solo digitale (c'è una sola scena in cui interagisce con la Kurylenko): «E' stato facile perchè è un grande attore che ha capito immediatamente quello che volevo». «È vero recito un personaggio come di fronte a uno specchio - gli fa eco Iron -. Ho avuto modo di conoscere Olga solo velocemente. Nella mia testa avevo presente i ricordi di questa relazione, ma devo dire che non è poi molto diverso anche quando si sta di fronte a un'attrice in carne e ossa». Per l'attore inglese fa poca differenza lavorare per gli Studios o per il cinema indipendente: «Sin dall'inizio della mia carriera ho fatto da una parte film interessanti e, dall'altra, ho lavorato per produzioni ad alto budget. Quest'ultime ti mettono in vetrina e sono utili per far sì che tu possa ottenere un miglior budget per i film indipendenti in cui ti chiedono di lavorare». L'età che passa? «Fa sì che ora mi capitano ruoli più piccoli, ma d'altronde avrò una sedicina d'anni da campare e li voglio vivere bene». Essere un sex symbol? «L'ho trovato molto utile, ma non ne ho merito. Sei quello che sei. Certo sullo schermo sono ingrandito otto volte, appaio diverso, ma sono grato al pubblico femminile che mi considera guardabile e a tutte le mie fan». Per quanto riguarda le tecnologie spiega Irons: «Non c'è niente come guardare una persona negli occhi. Siamo animali. Ogni comunicazione deve essere fatta Face to Face. Mi preoccupa però l'uso esasperato della tecnologia delle nuove generazioni». Dall'attrice ucraina Kurylenko, bond girl per Craig in Quantum of Solace, grande entusiasmo per questo ruolo: «È una bella love story, non avevo mai letto nulla di simile. Unico problema quello della tristezza, mantenere tristezza per due mesi, tutto il tempo che è durato il film non è stato facile».