ROMA. È la veterana del Festival di Sanremo ma ha l'entusiasmo di una giovincella, come quando era la ragazza ribelle del Piper: Patty Pravo torna al teatro Ariston con 'Cieli immensi' e, anche se taglia il traguardo dei 50 anni di carriera, non vuole che ci sia l'aria di una commemorazione. Per questo ha scelto la gara. «Avrei potuto portare su quel palco, emozionante e prestigioso, un medley di vecchi successi, ma io - racconta - mi voglio divertire. Sono viva e vegeta, ringraziando il cielo, e ho un sacco di cose da fare. Presentare una nuova canzone è la formula migliore per tornare a Sanremo per la nona volta. 'Cieli immensì è stata scritta da Fortunato Zampaglione. Si chiama Fortunato, speriamo bene...». Voglia di vincere? «Non ci penso neanche...», risponde. Al Festival aveva già partecipato con La spada nel cuore ('70), Per una bambola ('84), Pigramente signora ('87), I giorni dell'armonia ('95), E dimmi che non vuoi morire ('97), L'immenso (2002), E io verrò un giorno la (2009) e Il vento e le Rose (2011). Per il nuovo album, prodotto da Michele Canova, che si intitolerà 'Eccomi', Patty si è circondata di colleghi come Giuliano Sangiorgi, Tiziano Ferro, Gianna Nannini, Subsonica, Zibba, Rachele (Baustelle) ed Emis Killa, con cui ha inciso un duetto. La canzone che porterà in gara al Festival «è un vestitino adatto a me», spiega. «Un pezzo di ampio respiro che racconta il rapporto tra due persone. Dire che è una ballata 'romantica' forse non è una definizione giusta. Racconta piuttosto un amore incasinato... Se fosse stato amore e basta, io e te mano nella mano, il pezzo non sarebbe andato avanti!», continua, lasciandosi andare ad una risata. Non parteciperà insieme a Loredana Bertè. «Ho inciso una canzone, 'Mi manchi', per il suo disco. Forse per questo si è parlato di noi due al Festival, ma non sarà così», precisa. Tanti i giovani nella rosa di 20 big, ma anche qualche veterano come Enrico Ruggeri, Stadio ed Elio e le Storie tese. Patty è contenta di 'sfidare' artisti delle nuove leve: «Mi piace tantissimo il confronto con i più giovani, è stimolante». L'unico timore - conclude - «è per il caos dietro le quinte all'Ariston. Può far perdere la concentrazione, ma è una paura sana».