ROMA. "Era una dilettante". Heather Parisi ricorda così la sua collega Lorella Cuccarini. Recentemente, Pippo Baudo aveva parlato della Parisi, ballerina e showgirl simbolo degli anni ’80 e ’90. "Il latin lover Piacentini mi portò questa ragazza calabro-americana, - aveva ricordato il conduttore - il giorno prima che tornasse in America. Siccome in quei giorni non potevo trovare uno studio televisivo libero, la portai direttamente nell’ufficio di Giovanni Salvi, dirigente responsabile del varietà. Lei venne con un mangiadischi, spostò le pratiche ed i volumi che erano appoggiati sulla scrivania di Salvi, mise il disco nel mangiadischi ed iniziò a ballare. Fummo tutti colpiti e decidemmo di prenderla subito. Chiamai subito Piacentini e gli dissi: 'Questa ragazza rimane qui'". "Anche tu Pippo ti sei fatto prendere dalla tentazione di romanzare una storia che già di suo, è straordinariamente 'fantastica' - ha poi replicato la Parisi -. Non c’è nulla da fare. Quando si parla dei miei esordi e della mia vita, tutti fanno a gara a chi la spara più grossa. Eppure, lo sanno tutti come sono andate le cose. Franco Miseria mi nota al Jackie O’ a Roma e mi chiede di partecipare alle selezioni di Luna Park che tiene a Piazzale Clodio in una scuola di danza. Al mio provino invita Pippo Baudo che rimane a tal punto colpito dal mio modo di ballare che mi fissa un appuntamento con Giovanni Salvi nel suo ufficio in Rai. E in quell’ufficio e su quella scrivania faccio la famosa performance". "Quanto a Fantastico 6 (anche Fantastico 7) con Lorella Cuccarini, - ha aggiunto la Parisi - non sono stata io a rifiutare, ma è stato Franco Miseria a costringermi, perché mi voleva a Serata d’Onore. Lorella, a quel tempo, era già stata una mia ballerina in tournée, e chi mi conosce sa, che non avrei mai accettato 'una dilettante' nel mio corpo di ballo. A dire il vero, non mi ricordavo nemmeno chi fosse. Sarebbe stato carne per i miei denti, lavorare con lei. La Cuccarini ed io siamo esattamente agli antipodi, per stili di vita, per modo di ballare, per carattere e per convinzioni personali. Ma il nostro antagonismo è una pura invenzione degli addetti ai lavori sulla quale i giornali per anni hanno campato. Ti ringrazio, Pippo, per la definizione di 'genio'. Ne sono lusingata, ma mi permetto di contestare l’aggettivo 'sprecato'. Considero la mia odierna totale dedizione ai miei gemelli e alla mia famiglia, quanto di più inestimabile ci possa essere. Caro Pippo, sono davvero felice della mia vita".