Giovedì 19 Dicembre 2024

Vivere in soli 37 metri quadri, a Manhattan si può - Foto

Il micro appartamento a Manhattan
Il micro appartamento a Manhattan
Il micro appartamento a Manhattan
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento
Un altro esempio di micro appartamento

NEW YORK. Vivere micro a Manhattan: da oggi si può. Destinati a single stanchi di dividere la casa con uno o due «roommates», i 55 cubicoli in affitto a Carmel Place, una palazzina sulla 27esima strada, sono i primi in deroga alle norme che prevedono una superficie minima di 37 metri quadri per appartamento. Quello di Carmel Place, che aprirà le porte in febbraio, è un esperimento pilota. Deciderà il mercato se c'è appetito per i minuscoli monolocali con pianta compresa tra i 24 e i 33 metri quadri. Dentro i quali deve entrare tutto: letto, tavolo e sedie, cucina e bagno con doccia. La palazzina include 14 mini-appartamenti a buon mercato (950 dollari al mese) per chi potrà dimostrare di essere a basso reddito: un affare rispetto agli altri, affittati a più del doppio, il prezzo di mercato. Ottenerne uno non è stato facile: 60 mila persone hanno fatto domanda e i fortunati sono stati estratti a sorte. «Carmel Place mostra che c'è domanda. Che la gente vuole vivere in città e ha bisogno di privacy», ha detto Tobias Oriwol, l'imprenditore che ha scommesso sul palazzo assieme alla Lower East Side Peoplès Mutual Housing Association. I micro-locali sono stati concepiti dallo studio di architettura nArchitects che ha vinto un concorso indetto nel 2012 dal sindaco Michael Bloomberg. A New York le persone che vivono sole o con un'altra persona sono 1,8 milioni mentre i monolocali e bilocali sono complessivamente 1 milione. Carmel Place è il primo edificio residenziale a New York fatto usando unità modulari: sono state fabbricate nei cantieri del Brooklyn Navy Yard e trasferite oltre l'East River. Per evitare un senso di claustrofobia agli abitanti i soffitti sono più alti della media a New York (circa 3 metri) e ogni appartamentino ha una parete finestra che si apre su un balcone. Ci sono anche spazi comuni, compresa una terrazza condominiale con la griglia per il barbecue. Pensato in micro anche l'arredamento: alcuni locali sono stati ammobiliati con un divano che diventa letto della ditta italiana Clei, mentre una scrivania laccata bianca si allunga in un tavolo da pranzo per dieci persone.

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