MILANO. Sono tornati su un palco italiano dopo quattro anni di assenza, i Duran Duran di Simon Le Bon, Nick Rhodes, John e Roger Taylor, che hanno salutato il pubblico con una veloce apparizione ad X Factor. Da band icona degli anni Ottanta ad oggi, il gruppo è tra i più longevi del pop internazionale e britannico in particolare. «Non so esattamente quale sia il segreto - ha raccontato Nick Rhodes durante un incontro lampo con i giornalisti, al quale non hanno partecipato Simon e John - ma anche se lo sapessi non lo direi. Forse la nostra forza sta nel fare tutto insieme e sappiamo che i risultati che otteniamo come gruppo non riusciremmo ad agguantarli come solisti». Durante la diretta del talent show di casa Sky, i quattro, che sembrano non patire più di tanto fisicamente il passare degli anni hanno presentato dal vivo il singolo 'Pressure off', inserito nella scaletta dell'album 'Paper Gods' dato alle stampe il mese scorso per l'ennesimo cambio di pelle (questa volta in chiave funk ed elettronica) della band. «Il titolo del brano - ha detto Simon Le Bon interrogato sul palco da Alessandro Cattelan - rispecchia l'esatto spirito con il quale ci siamo trovati a lavorare in studio, senza nessuna pressione». In quanto a risultati immediati sul campo, il quattordicesimo lavoro da studio dei Duran Duran è entrato direttamente alla seconda posizione della classifica di vendite italiana, motivo per cui la band può affermare di avere ancora un largo seguito nel nostro paese nonostante i quattro non siano più i giovani uomimi di 'Wild Boys'. «Amiamo l'Italia - ha detto ancora Nick Rhodes - e siamo felici di aver partecipato ad uno show come X Factor che ci ha permesso di suonare davanti ad un grande pubblico. Speriamo di tornare l'anno prossimo anche per un tour che ci permetta di girare diverse città italiane». Per il momento, però, la band ha annunciato solamente le date dal vivo che porteranno in giro i quattro a suonare negli Stati Uniti e poi nella patria Gran Bretagna. La band, nata a Birmingham trentasette anni fa, ha cominciato a lavorare a 'Paper Gods' due anni fa, assieme a Mark Ronson, riconosciuto ormai a livello internazionale come una sorta di Re Mida della produzione musicale. «È una canzone sulle nostre ossessioni - ha detto Simon Le Bon a proposito del brano che ha dato il titolo a tutto il lavoro, 'Paper Gods' - per i soldi, per le cose materiali e su come banalizziamo le nostre vite e l'umanità intera. È di sicuro il brano più arrabbiato dell'album. Di solito cerco di essere meno specifico con i testi, perchè mi piace che chi li ascolta possa interpretarli a proprio piacimento, ma in questo caso, ho voluto che la rabbia fosse ben chiara».