Lunedì 23 Dicembre 2024

Steve Jobs, a 4 anni dalla morte sale l'attesa per il nuovo film - Foto

 
 
 
Nel 1972, si diplomò all’istituto Homestead di Cupertino
 
 
 
 
 
 

NEW YORK. A quattro anni dalla morte di Steve Jobs, sale l'attesa per il nuovo film su Steve Jobs. Una pellicola in tre atti a mò di dramma shakespeariano. È questo il film diretto da Danny Boyle e scritto da Aaron Sorkin su adattamento della biografia 'Steve Jobs' di Walter Isaacson, un dietro le quinte del lancio di tre prodotti iconici, MacIntosh, NeXT e iMac, che hanno portato alla rivoluzione nel mondo digitale. Tre momenti nella vita del fondatore di Apple interpretato da Michael Fassbender, rispettivamente 1984, 1988 e 1998, che rispondono anche all'evoluzione di uomo che appare prima solo come un genio e visionario spietato ma poi si riscopre padre affettuoso. Jobs è come un Giulio Cesare, vede il complotto ovunque, si fida solo di Joanna Hoffman (Kate Winslet), diventata poi capo del marketing internazionale e l'unica che riesce a tenergli testa. Joanna appare nel film anche come una sorta di alter ago di Steve e colei che gli apre gli occhi di fronte alla figlia Lisa avuta dalla relazione con la sua compagna di liceo Chrisann Brennan (Katherine Waterston). Una figlia prima rinnegata ma che poi nel corso del film sembra essere quasi una musa ispiratrice per il padre. La scelta di Fassbender come protagonista all'inizio fa storcere il naso a causa della scarsa somiglianza con Jobs, ma poi l'attore si rivela invece all'altezza del ruolo. «Non sapevo molto di Jobs - ha confessato alla stampa - prima di buttarmi in questo progetto. Non sono neanche un fanatico della tecnologia». E in risposta alle critiche iniziali per la mancanza di somiglianza: «Ovviamente non somiglio affatto a Steve Jobs. È stata la prima cosa che ho detto a Danny (Boyle, il regista, ndr). Christian Bale (a cui si era pensato inizialmente per il ruolo, ndr) gli somiglia più di me». E ha aggiunto che lo scopo del film non era quello di avere un attore che fosse identico a Jobs bensì di rappresentare l'energia e l'essenza di un uomo. Poi scherzando ha detto di essersi preparato al ruolo studiando Ashton Kutcher, ex marito di Demi Moore scelto come protagonista del film poco fortunato 'Jobs' (2013) diretto da Joshua Michael Stern. Nel film, inoltre, che in Italia uscirà il prossimo 21 gennaio, l'evoluzione di Jobs è anche nell'abbigliamento. Nei primi due momenti, che corrispondono al lancio del MacIntosh e di NeXT, si vede un Jobs poco Jobs, sempre in giacca e cravatta e come per ironia della sorte i primi due momenti corrispondono a due fallimenti. L'iconico Steve Jobs, così come sono abituati a vederlo tutti, si materializza nel terzo momento: eccolo così in jeans e con il dolcevita nero. È il 1998, l'anno dell'iMac, con la consacrazione di Apple e con Steve Jobs che entra definitivamente nella storia.

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