ROMA. «Non mi era mai capitato un ruolo da uomo oggetto, è stata una sfida. L'imbranato però lo so fare». Lo dice Enrico Brignano sul suo personaggio nella commedia 'Tutte lo vogliono' di Alessio Maria Federici, in sala dal 17 settembre in 350 copie con 01. L'attore nella storia è Orazio, shampista per cani, che viene scambiato da Chiara (Vanessa Incontrada) per il 'gps' (generoso partner sessuale), con il quale spera di guarire dalla sua incapacità di raggiungere l'orgasmo. «Secondo i dati, il 44% delle donne italiane finge o ha finto, vuol dire che il 50% degli uomini è preso in giro. Il messaggio del film è che se ci si accetta a vicenda, si vive meglio - dice il regista, che ha già diretto Brignano in Stai lontana da me -. Noi ne parliamo sia dal punto di vista femminile che maschile, perchè non è un problema solo della donna, ma di coppia». Il tema, anche se in chiave di commedia, «tocca un argomento serio - sottolinea Brignano - se pensiamo che gran parte del mondo islamico vieta alle donne l'orgasmo». Nella storia, Orazio è un toelettatore con l'hobby di girare e postare sul suo blog, in cerca di click (e guadagni), video divertenti con gli amati animali, dalle scrofe agli scimpanzè, come il suo 'confidente' Sebastiano. Chiara, invece è food designer nell'esclusiva società di organizzazione eventi della madre. Rincontrare l'affascinante Raffaello (Giulio Berruti), suo uomo dei sogni (o così crede), spinge la giovane donna a voler guarire dalla sua 'anorgasmià una volta per tutte. L'amica Francesca (Ilaria Spada) le suggerisce di ricorrere, come ha fatto lei, a un 'gps' 'generoso partner sessuale' che gratuitamente «mette i suoi prodigi a servizio delle donne». L'immancabile equivoco fa credere a Chiara che il 'gps' sia Orazio, e l'uomo, compreso il malinteso, è pronto alla vendetta... Per Vanessa Incontrada quello del film «è un argomento che non dovrebbe essere un tabù, pur essendo delicato perchè è un problema che esiste». Sul set, tra i momenti più bizzarri l'attrice ricorda «una scena di sesso con Giulio (Berruti, ndr). Il regista gli ha detto di mettersi a urlare e lui se n'è uscito con "Cavallona mia!!! e il letto s'è rotto. Ha fatto ridere la troupe per una settimana". A chi chiede a Brignano se almeno nella vita sia mai stato uomo oggetto, l'attore risponde: "Ho sperato di esserlo, ma non ci sono mai riuscito. Venivo preso come quello che sollazzava, che divertiva. Quindi se essere uomo oggetto vuol dire raccontare barzellette per far ridere le ragazze fino allo sfinimento, allora sì. Ma poi andavano via con un altro, più problematico, scattava la sindrome della crocerossina". L'attore però una volta, anche nella vita, come fa nel film, si è travestito: "Ero a Sharm El-Sheik a girare e mia moglie era in arrivo. Ho deciso di andare a prenderla all'aeroporto travestito da arabo, ma la gente si è allarmata. Quando l'addetta ai controlli si è messa a urlarmi in arabo ho buttato il costume dicendo 'sò de Roma, della Lazio...".