ROMA. Nicchie cieche all'esterno di un grande palazzo sul lungomare di Ostia diventano, d'un colpo, finestre di accesso a nuovi mondi fantastici da esplorare. La street artist Alice Pasquini ha voluto oltrepassare il limite della parete e, insieme al fotografo Stefano Montesi, ha realizzato le prime opere murarie tridimensionali. «Under Layers» non è un'illusione prospettica che svela il trucco al solo movimento dello spettatore ma la rappresentazione pittorica e in rilievo di un soggetto che, attraverso gli occhiali 3D anaglyph in dotazione nel vicino teatro del Lido di Ostia, consente di averne una percezione unica e personale. «Il 3D è una sovrastruttura del cervello - spiega Montesi - e ognuno di noi vede l'immagine in maniera diversa da come la vede un'altra persona». E così, in uno spazio pubblico, davanti a un edificio dove convivono un ostello, un'area occupata, una biblioteca, una chiesa sconsacrata, una moschea e una sede della comunità di Sant'Egidio, ai passanti viene offerta la possibilità inaspettata di vedere un luogo altro nel luogo in cui vivono tutti i giorni, dove passano per andare in spiaggia o di ritorno dal lavoro. «Il gesto incuriosisce, la gente si chiede perchè lo fai e perchè lo fa qui - racconta Alice Pasquini - la risposta più immediata è che se non sei un vandalo, sei uno scemo perchè esponi l'opera sulla strada anzichè venderla. Poi, però, le persone si accorgono che c'è una generosità dietro tutto questo, che c'è la ricerca di un contatto e di uno scambio. Volevamo che la città scoprisse i nostri lavori e che ognuno li vivesse secondo la propria sensibilità». Il progetto è stato elaborato dalla street artist e dal fotografo che avevano lavorato insieme in passato e che si sono rincontrati a distanza di anni, quando Alice Pasquini aveva già girato il mondo dipingendo oltre duemila muri. Con il beneplacito del Comune di Roma, che ha indicato il municipio di Ostia come luogo di realizzazione, hanno scelto un'area pubblica rappresentativa del territorio, dove l'arte si inserisce senza invadere il paesaggio. La preparazione è stata lunga ed è durata circa quattro mesi. «C'è un grandissimo lavoro dietro», spiega Alice Pasquini. I poster sono, infatti, il risultato della pittura dell'artista su più vetri sovrapposti, poi ritratti dal fotografo con due macchine da diverse angolazioni. «Under Layers» proseguirà con altri due esposizioni inaspettate nelle stesse nicchie del lungomare Toscanelli di Ostia e culminerà dal 23 al 25 ottobre con un evento allestito nello spazio OPENGRA, a Roma, dove nuove opere in 3D si potranno osservare da enormi finestre sulla strada.