ROMA. Non una sola musa ma un'immagine imprecisa come un ricordo: un profumo, un passo di lunghe gambe disegnate dalla seta di abiti fatti per vivere in un film come Hiroshima mon amour. Sulla passerella di Luigi Borbone a Palazzo delle Esposizioni sfilano geishe raffinate, in kimoni accostati al busto che si aprono in basso in ventagli di plissè. Uno stile che unisce l'abito tipico delle concubine orientali all'esprit anni '50 introdotto da Dior, creando silhouette sinuose e sensuali nei nude look.
Dai film come In the mood for love l'immagine bella e vagamente malinconica di una donna disegnata dall'amore struggente, da un'atmosfera di luci come lanterne che illuminano la pedana. Amaranto, blu Cina, verde acido, colori di antiche porcellane suggeriscono ambientazioni senza tempo. Volumi morbidi e scivolati, tagli geometrici sono raccordati da fiocchi e nastri che chiudono abiti robe-manteau, giacche e abiti morbidi come vestaglie. Ad esaltare le silhouette la scelta del monocromatismo, l'uso di colori accesi, ai limiti del fluorescente, per leggere in chiave moderna un messaggio che arriva dalla geisha e passa per agli orientalismi anni Cinquanta.
I ricami sapienti sono ottenuti con moderne tecnologie, grazie alla donazione dei cristalli di Swarovski che consentono di disegnare con la luce sulla collezione.
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