ROMA. Velluto nero, oro, un tocco di regale rosso: l'alta moda di Valentino è sobria e insieme sensuale, sacrale, castigata e provocante, come la classicità di Roma, come il suo medioevo e il suo rinascimento, come la romanità pontificia. Roma è anche mistero, stratificazione di epoche e culture che si nascondono l'una nell'altra, Roma non è solo una bella cartolina. Ed è questo che la sfilata della haute couture Valentino - ma anche tutto l'evento «Mirabiliae Romae» che le gira intorno - ha voluto offrire a oltre 700 ospiti venuti da tutto il mondo. Il fulcro è qui, in questa piazza, davanti a Palazzo Mignanelli, sede della maison, accanto alla scalinata di Piazza di Spagna: la passerella è stata realizzata come una passeggiata archeologica stilizzata in uno scenario dove sono stati simbolicamente ricreati perfino i pini di Roma. L'attesa di tutti è grande, e anche l'emozione dei due creativi, Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli: dicono di essere tranquilli ma la tensione si sente perchè il compito che hanno scelto con entusiasmo è quello di far vedere al mondo la città attraverso la loro prospettiva, per far capire che è qui la loro fonte di ispirazione e che la haute couture Valentino non potrebbe nascere altrove. Questo impegno li ha costretti a ripensare il loro lavoro: «Chi nasce a Roma vive nell'arte, in una bellezza diffusa che dà per scontata. Noi finora siamo sempre stati ospiti di Parigi, sfilare qui invece è fortemente simbolico, ci ha indotto a soffermarci sui temi che hanno sempre caratterizzato le nostre collezioni, la romanità e la couture come cultura». Ed eccolo allora questo discorso così intenso su Roma, in 59 uscite perfette, mentre cala il sole sulla bella piazza. Il primo a comparire è un lungo abito nero che tra le applicazioni di velluto fa scorgere le ali di un'aquila, quella che è stata trovata negli affreschi cinquecenteschi scoperti dietro i controsoffitti , durante il restauro recente dell'atelier. Non è la romanità cinematografica da dolce vita che sfila stasera, è il senso sacro e anche l'aspetto più dark e misterioso della capitale. Ecco la sontuosa cappa di lana e velluto che riproduce le arcate del Colosseo e si apre su un abito in tulle che richiama la gabbia di leoni. C'è il lungo cappotto di intarsi in broccato che sembra un pavimento cosmatesco, ci sono gli abiti drappeggiati come pepli, il paletot in lana double con le pieghe arricciate a raggiera sulla schiena, e quello con gli alamari di tono militare ma realizzati dagli artigiani specializzati negli arredi sacri: «sono stati contenti di lavorare con noi - dice Maria Grazia - perchè forse con questo Papa non fanno molto!». Si chiama Livia il vestito asimmetrico color marmo moresco, con inserti di velluto e bretelle sottili intrecciate sulla schiena. Ci sono i «Segreti delle rovine» ma anche un'Alba in plissè solaire. Il Foro romano ha una cappa con lavorazione a colonna mentre La Gladiatrice è un corto abito a corazza di tulle e plumetis nero ricamato di perle. La Rotonda è una mantellina simmetrica con applicazioni di velluto che ricreano il gioco di prospettiva e di ombre dei cassettoni nella cupola del Pantheon. La Legionaria è vestita di pannelli in pelle dorata, traforata e ricamata. Tutto è molto impegnativo «ma noi non mettiamo spilli sugli abiti» dicono i due creativi intendendo che per loro fare alta moda è anche uscire dal clichè classico del couturier: qui c'è la cultura della couture e anche «l'umanità dell'atelier» sottolinea Pier Paolo, ricordando il lavoro appassionato di 78 persone. «Mirabilae» romane davvero, in un alternarsi di pizzo, tulle, lane e sete, plissè, mosaici, broccati e ricami a foglie di olivo, spighe, api, melograni. I gioielli sono ispirati al Satyricon e realizzati dall'orafo scultore Alessandro Gaggio. Tutti in piedi ad applaudire, anche la figlia dello sceicco del Qatar, proprietario della maison, anche Valentino Garavani con Giancarlo Giammetti. Applaudono sconosciuti ma fortunati romani alle finestre, ma anche personaggi e attori come Tilda Swinton, Gwyneth Paltrow, il cantante Mika, Luca Zingaretti e Luisa Ranieri, Alessandra Mastronardi, Alba Rorhwacher e Ambra Angiolini. Per una sera almeno la grande moda torna nelle piazze di Roma, grazie Valentino.