Lunedì 23 Dicembre 2024

Olimpiadi di Rio, Armani veste gli atleti azzurri - Foto

MILANO. L'Italia è pronta per Rio 2016 e in Brasile primeggerà sicuramente per eleganza. Per la terza Olimpiade, dopo quella di Londra 2012 e quella invernale di Sochi 2014, infatti, è Giorgio Armani a vestire gli atleti che andranno a caccia di medaglie in Brasile. Un legame stretto quello tra lo stilista e il mondo dello sport che è stato ancora consolidato. «Quando si rinnova qualcosa di positivo ne siamo tutti contenti. È un ulteriore avventura. Speriamo continui così e che questo rapporto Coni-Armani sia sempre onesto. Ho cercato la semplicità e la funzionalità nel disegnare le divise. Magari vorrei cambiarne un pò la fisionomia, renderla più attualizzata. Qualcosa di più legato ai tempi», racconta Giorgio Armani a margine della sfilata di presentazione organizzata nel teatro Armani alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò e di molti atleti olimpici e paralimpici. Ancora una volta l'Italia si presenterà in maniera impeccabile ai giochi a cinque cerchi. L'eleganza unita alla funzionalità, un intenso blu notte ormai iconico, con in risalto l'oro del logo Coni, di EA7 e della scritta Italia. All'interno delle giacche e delle felpe, è riportata anche la prima strofa dell'inno di Mameli, sperando che gli Azzurri di Rio possano intonarlo più volte dal gradino più alto del podio. La presentazione delle divise ha raccontato il cammino percorso da Armani e Coni, iniziato tre anni fa con Londra e che continuerà nel 2016 in Brasile. Un percorso spiegato con le immagini da brividi dei successi negli scorsi Giochi e in quelli di Sochi. Il sorriso delle vittorie, il sudore della fatica, la gioia di vedere l'Italia primeggiare, l'orgoglio degli atleti paralimpici al traguardo. Istantanee del lato positivo dello sport. «L'Italia è al quinto posto del medagliere. Un oro davanti alla Francia, molto avanti rispetto alla Gran Bretagna. All'estero siamo un modello perchè non esiste un ministero dello sport», sottolinea con soddisfazione Malagò. «Siamo orgogliosi di questa nostra caratterizzazione che va però confermata in questi appuntamenti in cui siamo sotto i  riflettori. Se non ottenessimo più medaglie di Londra, non saremo i primi della classe, però vi dico: state tranquilli, abbiamo molto seminato. I risultati arriveranno, anche in sport che qualcuno non si aspetta. Così come potremmo avere delle delusioni nelle roccaforti». La speranza è che il rapporto tra Coni e Armani sia di buon auspicio e possa confermare i successi passati, portando anche nuove soddisfazioni. E la sensazione è che il connubio tra le due parti continuerà nel tempo, lo si evince dalle parole dello stilista: «Questo posto è dove svolgo il mio lavoro nella fase finale. Le sfilate. Ma questa sera mi sono reso conto che una bella rinfrescata ci vuole. È una cosa bellissima vedere gli atleti trepidanti a fare questi 30 metri di pedana, trovando comunque nei loro occhi la voglia di vincere. In un mondo estetico, che non perdona lo sbaglio ad una donna vestita male o di un uomo che si è perso nella moda, sono contento di far parte di questo mondo. Lo sport».

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