ROMA. Quella mise, in costume sgambato di pietruzze bianche e stivali neri, e quella coreografia scatenata di Jennifer Lopez a Rabat, agli islamisti al potere in Marocco proprio non sono piaciute. «Indecente», «troppo sexy», sono stati solo alcuni dei commenti all'esibizione della pop star americana al Festival Mawazine «Ritmi del mondo», una della manifestazioni musicali più importanti del mondo arabo e uno dei principali eventi culturali marocchini, patrocinato da re Mohammed VI dal 2001. Il primo a criticare la performance della cantante di origini portoricane, peraltro in linea con i suoi consueti spettacoli, è stato il Partito Giustizia e Sviluppo (Pjd) del premier Abdelillah Benkirane. «Lo show di Jennifer Lopez, che indossava abiti indecenti e faceva movimenti sensuali contrari alle tradizioni marocchine, ha suscitato un'ondata di indignazione e denuncia, soprattutto sui social network», si legge sul sito del partito di ispirazione islamica. Il portavoce del governo e ministro delle Telecomunicazioni, Mostafa El Khalfy, ha inoltre puntato il dito contro il Canale 2 che ha trasmesso in diretta lo spettacolo. Uno show «riprovevole e inaccettabile, oltre che contrario alla legge», ha dichiarato il ministro che ha chiamato in causa la Commissione disciplinare dell'emittente e annunciato di voler coinvolgere l'Alta autorità della comunicazione audiovisiva. Un'entusiasta J-Lo ha invece pubblicato su Twitter le foto della sua esibizione nonchè i momenti precedenti, documentando passo passo il suo soggiorno a Rabat: da un «Sei pronto per me Marocco?!», ai ringraziamenti al pubblico del Festival «per tutto il vostro amore». «Grazie a te JLo, per il tuo incredibile show», ha twittato dal canto suo l'account del Festival, incurante delle proteste. Non è la prima volta che il Festival Mawazine - che proseguirà fino al 6 giugno con artisti marocchini e internazionali, compreso Sting - finisce in mezzo alle polemiche, additato dai leader radicali come evento «immorale». Nel 2013 lo stesso Pjd, allora all'opposizione, chiese al Parlamento di vietare la partecipazione di Elton John perchè avrebbe «incoraggiato l'omosessualità in Marocco». Nel 2011 la kermesse finì invece nelle pagine di cronaca nera per la morte di 11 persone nel crollo di una rete metallica innescato dalla calca.