ROMA. Un futuro fatto di ologrammi e in cui ogni superficie - un braccialetto, un 'foglio', il tavolo, la finestra, la lavagna o la parete di casa - diventa uno schermo, per giunta flessibile. È quello che immagina Microsoft, per il suo quarantesimo compleanno, in un video sulla produttività del futuro, non più «Windows-centrica», ma proiettata sul «cloud» e sulla spinta dei software su più dispositivi.
Microsoft fu fondata da Bill Gates e Paul Allen nel 1975. I due amici con la passione per l'informatica fondavano le basi di quello che sarebbe diventato un colosso hi-tech da oltre 380 miliardi di dollari. L'azienda di Redmond di strada ne ha fatta, non senza incidenti di percorso - Windows Vista in testa - e ora si prepara ad una seconda giovinezza.
Negli anni '80 la compagnia pone le basi per diventare regina del software, con la consacrazione nel 1990 con Windows 3 che in un solo anno vende oltre 4 milioni di copie. Il primo cambio di passo nel 2000 con il nuovo Ceo, l'esuberante Steve Ballmer, mentre Bill Gates comincia a dedicarsi alla filantropia. Redmond tenta di diversificarsi con la console per i videogiochi Xbox, il motore di ricerca Bing, la piattaforma 'mobile' Windows Phone, mette a segno la maxi-acquisizione di Skype, debutta come produttore con il tablet-pc Surface. Poi il grande passo nell'arena della telefonia mobile con l'acquisizione di Nokia. Windows viene sempre considerato prioritario rispetto ad altri progetti, almeno fino all'arrivo del nuovo ceo Satya Nadella - all'inizio del 2014 - che fa di «mobile» e «cloud» i punti cardine del rilancio.
Oggi è ancora un sistema operativo sul quale scommette Microsoft - Windows 10, che arriverà in estate - ma l'approccio cambia: la piattaforma sarà 'unica' per i tutti i dispositivi, compresi i visori Hololens per la realtà virtuale e i programmi disponibili nel 'cloud' sono spinti sempre di più anche su dispositivi con sistemi operativi diversi da Windows.
«Quando abbiamo dichiarato per la prima volta di voler portare un computer su ogni scrivania sembrava una follia, ma stabilire degli obiettivi audaci ha sempre fatto parte del nostra cultura - dice Carlo Purassanta, Ad di Microsoft Italia -. Siamo quindi entusiasti degli obiettivi su cui stiamo già lavorando per i prossimi 40 anni: rendere l'esperienza ancora più personale, ridefinire il concetto di produttività e rendere possibile attraverso il Cloud Computing di fare cose che la gente non ha mai immaginato possibili».
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