PARIGI. Naomi Campbell come un bouquet da sposa chiude la sfilata di Jean Paul Gaultier, magnificamente inguainata in un bustino verde, avvolta da foglie e orchidee e ironicamente confezionata con il cellophane. Anche da Gaultier è di scena l'amore, anzi le nozze: 61 uscite per altrettanti modi di dirsi sì, ma anche di dirsi addio. E su ogni sedia degli ospiti un mazzolino di fiori. Ci sono tutte le nozze possibili meno quelle tradizionali, sono tutte spose assai eccentriche e permettono allo stilista di presentare in chiave nuova molti classici della sua carriera. C'è la sposa in nero e quella con in testa la torta nuziale fatta di bigodini. C'è la sposa già avanti con gli anni e con i capelli bianchi, c'è ovviamente anche la sposa sovrappeso, anzi si dice «curvy» e deve mostrarsi felice di esserlo. Ci sono le «nozze di sangue», la pericolosa «sposa bipolare» e la «vedova ma non troppo». Gaultier ha abbandonato il pret-a-porter dalla scorsa stagione, lo ha fatto per dedicarsi solo all'alta moda, ma continua a utilizzare il suo archivio che salta fuori reinventato, con i capi rivisti sovrapponendo all'ironia originaria un nuovo gioco.
I calzoni del tuxedo che si aprono su una gamba, il trench che diventa un abito a corolla, i bustier sovrapposti ai tubini, i trompe l'oeil geniali, i ricami ricchissimi, l'abito di velo color carne, gli shorts di pizzo nero con mantello bianco, tutto si trasforma in improbabili mises da matrimonio, per spose ed invitate assai coraggiose e con molta voglia di stupire se non scandalizzare. In prima fila anche Catherine Deneuve e Carla Bruni Sarkozy che tante volte aveva sfilato per lui, ma che stavolta porta alla sfilata il contributo della sua vocina: nella colonna musicale c'è infatti anche la sua canzone più famosa, «Quelqùun m'a dit».
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