NEW YORK. Sarà colpa degli ultimi film che ha girato, imperniati tutti sul tema della morte, ma Jack Nicholson, uno dei più incorreggibili playboy di Hollywood, ha paura di morire solo. Nel crepuscolo della sua vecchiaia l'attore, che anni fa si vantò di essere andato a letto con oltre duemila donne, ha ammesso che «aspira» ardentemente a dividere la sua vita con «qualcuna», ma che allo stesso tempo si rende conto che le sue chance non sono realistiche. Un plot simile a quello di «Tutto può succedere - Something's Gotta Give» con Diane Keaton, soltanto che in quel film l'attempato donnaiolo interpretato dall'attore trovava, dopo un ricovero in ospedale per infarto, una compagna dei suoi ultimi anni nella quasi coetanea Diane Keaton.
«Vorrei avere un ultimo amore», ha confessato alla rivista americana «Closer» il 77enne protagonista dell'«Onore dei Prizzi»: «Ma sono realista, non succederà. Non me la sento più di corteggiare donne in pubblico. Non è adatto alla mia età e le donne di me non si fidano». Negli ultimi anni Nicholson ha girato film nel cui soggetto figurano prominentemente i temi della morte e della solitudine sia pure affrontati con piglio leggero: nel 2002, in «A proposito di Schmidt», Jack è un anziano a cui muore la moglie e che combatte la depressione della vedovanza e della recente pensione girando per l'America in camper. Una commedia con una punta di ammaro è anche «Non è mai troppo tardi» del 2007: Nicholson ha la parte del vecchio e sarcastico miliardario Edward Cole che si scopre malato terminale di cancro e che ha per compagno di stanza d'ospedale Morgan Freeman, anch'egli senza speranza per la stessa malattia.
«Ho avuto tutto quello che può desiderare un uomo, ma nessuno mi può definire un successo negli affari di cuore», ha ha confidato Jack alla rivista americana, rivelando che, anzichè far le ore piccole nei locali in compagnia di attrici e bellissime modelle, l'attore ora vive da semi-recluso, dormendo fino a dopo mezzogiorno e svegliandosi con un bicchiere di latte
per calmare lo stomaco.
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