Lunedì 23 Dicembre 2024

In posa contro le trivelle in Sicilia: così gli artisti gridano il loro "no"

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

PALERMO. Organica London (struttura creativa con base a Londra dell’Architetto Francesco Ferla) organizza una protesta civile contro le trivellazioni petrolifere in Sicilia. Il progetto ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica con il contributo degli artisti. "Riteniamo che l’energia solare, eolica e in generale le energie alternative siano più consone al nostro delicato territorio, pericoloso da un punto di vista sismico e vulcanico". Le adesioni sono tantissime, dai giovanissimi talenti che il magazine Organica London Magazine scova nel territorio siciliano, a grandissime figure del panorama musicale siciliano. Hanno aderito compositori del calibro di Marco Betta, Giuseppe Rapisarda, Giovanni di Giandomenico, gruppi importanti come i Biogroove, Milagro Acustico, Jaka, e un Direttore del calibro di Giovanni Antonini, Direttore del Giardino Armonico e figura di spicco del panorama della musica colta internazionale (spesso dirige l’Orchestra Filarmonica di Berlino), ha dato pieno appoggio. E poi Almendra Music, Nino Errera, compositori di musica digitale come Mario Bajardi, e non manca il nostro grandissimo Giovanni Sollima. I nomi di spicco non si contano più. Grafici da tutta italia inviano materiale pregiato, ed il logo è stato concepito a Londra da Elisa Schillaci, fenomeno della grafica (collaboratrice del concept dell’album deluxe dei Pink Floyd). Scrittori del calibro di Vito Benicio Zingales inviano testi. La ricchezza della proposta è fruibile nella pagina facebook Organica London, ed è attualmente pubblicata sulla rivista digitale flipboard Organica London Magazine. Tutto questo materiale sarà consolidato in un prodotto ad ampio respiro, audio video, perchè i musicisti inviano composizioni, e, in molti casi, compongono brani inediti per il tema. "Siamo apartitici, liberi da condizionamenti ideologici. Vorremmo solamente esprimere un dissenso civile ad un’operazione che non riteniamo adatta al nostro territorio, che ha altre risorse".

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