LONDRA. Nel racconto 'Risico' del 1960 Ian Fleming faceva bere un Negroni a James Bond. Oggi nel 2015 una delle più famose bond-girl sceglie invece un Campari Orange nella sua versione rinnovata 'passion'. È l'attrice Eva Green che a Londra ha presentato il Calendario 2015 del celebre marchio italiano di cui è protagonista indiscussa nei dodici mesi dedicati ad altrettanti cocktail classici. Eva veste i panni più diversi, dalla cavallerizza, all'astronauta, fino al pugile, per ripercorrere gli aneddoti e le storie dietro le creazioni a base di Campari.
«Mi piace molto il mese dedicato allo Sputnik ma anche quello dell'Americano», ha detto l'attrice in un incontro con i giornalisti nella capitale britannica. «Mi sono divertita nel posare per questo calendario, non avendo di certo la stessa pressione che sento sul set, e sono riuscita ad esprimere me stessa», ha aggiunto. È la stessa Eva ad ammettere di seguire i passi di altre grandi attrici che hanno posato per Campari, come Uma Thurman, Salma Hayek e Penelope Cruz. Il calendario, dal titolo molto evocativo 'Mythology Mixology', è stato stampato in sole 9.999 copie e non sarà messo in vendita ma regalato. A realizzare gli scatti la fotografa Julia Fullerton-Batten. «Non sono fotografie di moda - ha commentato - ma racchiudono storie straordinarie». Si va dal Negroni, creato dal Conte Camillo Negroni in persona nel lontano 1919, all'invenzione dell'Americano nel 1933, che si dice sia stato chiamato così in onore di Primo Carnera, primo pugile italiano ad aver vinto il titolo mondiale dei pesi massimi a New York.
Julia sceglie invece fra i suoi cocktail preferiti l'Old Pal, creato negli Usa durante gli anni Cinquanta. I suoi scatti sono anche una carrellata di grandi nomi della moda: Eva Green indossa abiti di Vivienne Westwood, Versace, Alaia e Christian Louboutin. L'attrice appare sempre ben
'coperta', è lei stessa ad ammettere che non ama proprio apparire nuda. «Sono tendenzialmente una persona timida, ecco perchè punto su un trucco molto vistoso e abiti impegnativi». Nel suo futuro vorrebbe un ritorno alle origini. «Mi piacerebbe recitare in un piccolo teatro, caso mai a Londra, interpretando
una piece di Ibsen».
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