I Modà “gladiatori“ hannoconquistato, anzi espugnato San Siro come fosse un’arenain una afosa sera di luglio. Resa ancora più calda da unpirotecnico e spettacolare show-consacrazione - con tanto dielicottero che nel finale ha lanciato come omaggio ai fanvolantini con foto e scaletta delle canzoni - davanti a oltre 55mila persone (dati degli organizzatori) scatenate fra boati,applausi, incitamenti. E che spesso hanno cantato a memoria -fra lucine intermittenti - insieme alla band del pop-rockmelodico per la prima volta allo stadio di Milano. Non è stato risparmiato nulla sul mega palco a forma di M contre lunghe piste, a rappresentare le gambe della lettera,sormontato da altrettanti maxischermi dove Kekko Silvestre hacorso scatenato per 2 ore e venti buone. L’esordio live èiniziato con la proiezione dei musicisti vestiti più dalegionari romani, a dir la verità, che da guerrieri: sullebraccia tatuate parole simbolo come amore, fede, perseveranza,speranza. Quindi un attacco adrenalinico con “Dimmelo“, poi unmedley di “Il branco“, “Uomo diverso“, “Regina delle stelle“, “Ilsogno di una bambola“.
Seguito dagli ospiti che hannoconquistato la platea: i Tazenda per “Cuore e vento“, BiancaAtzei in “La paura che ho di perderti“, Pau dei Jarabe De Paloper “Dove è sempre sole“ e “Come un pittore“ e verso la fineFrancesco Renga - urla a mille al suo arrivo - per “Almeno unpo’“ e “Arriverà“.
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