La modella palermitana Chiara Picone ha pubblicato una nuova foto su Twitter in cui è sorride con il suo fidanzato Javier Pastore. E proprio all’ex giocatore del Palermo dedica la foto, con un messaggio intenso: ti amo da morire.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita a Portella della Ginestra per commemorare le vittime della prima strage mafiosa dove, nel 1947, furono uccisi undici giovani braccianti e feriti altri 27. saluta le rappresentanti della locale comunità arbereshe di Piana degli Albanesi nel loro tipico costume.
La difficile convivenza fra copti e musulmani in Egitto diventa palpabile a Shubra, quartiere popolare del Cairo a maggioranza cristiana, ma con una grande presenza islamica. Il vialone di accesso è presidiato da blindati dell’esercito, chiese si alternano a moschee e nei seggi per le presidenziali la presenza della sicurezza è imponente. Madre e figlia lasciano il seggio in una scuola elementare dopo avere votato entrambe Ahmad Shafik, ultimo premier dell’ex rais Hosni Mubarak. “E’ forte. Può evitare l’islamizzazione della società“, dice all’ANSA Teresa, che ha studiato economia e commercio, ma ora è disoccupata. “Shafik ha mostrato più attenzione di Mussa verso di noi. E’ venuto in cattedrale ai funerali di papa Shenuda III ed ha avuto incontri con esponenti nella nostra comunità“, dice ancora la ragazza, riferendosi all’ex capo della Lega araba, il concorrente principale di Shafik nel campo laico, contrario ai filo islamici. La madre annuisce. Quanto alla possibilità che ci siano brogli elettorali la donna risponde: “A vedere il seggio così direi di no, ma chi può esserne certo?“. Le due donne reagiscono con disincanto alla domanda se non temano che una vittoria di Shafik possa scatenare la seconda rivoluzione egiziana. “Chiunque perde può scatenarla. Anche i fratelli musulmani, se non passa il loro candidato“, osserva Teresa. Altre due elettrici copte si avvicinano e raccontano che per loro Mussa e Shafik sono la stessa cosa. “Persona sagge ci hanno consigliato però di votare per Shafik per evitare di disperdere il voto“, spiega Aziza, facendo capire di aver ricevuto la linea, anche se la chiesa copta ufficialmente non ha dato indicazioni ai suoi elettori. E se vincono i Fratelli musulmani? “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo e poi sia la volontà di Dio“, dicono tutte e quattro. Ma Shafik, gran favorito dell’elettorato copto, ottiene consensi anche dalle elettrici islamiche in questo seggio dove cristiane e musulmane si mettono in fila le une accanto alle altre in attesa di esprimere il proprio voto. Due donne, entrambe velate, una delle quali insegnante, dicono che hanno votato per Shafik. Perché? “I Fratelli musulmani in Parlamento non hanno fatto assolutamente niente“, replica la professoressa mentre apre un succo di frutto per la nipotina.
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