Con un coltello contro i bambini di 2, 3 anni, scansando le mamme che tentano di proteggerli nel parco giochi, scagliandosi contro i nonni. Una scena di orrore puro quella di una tranquilla mattina di inizio giugno ad Annecy.
In uno dei video girati dai presenti ed opportunamente tagliati dalle tv prima di mandarli in onda, si vede la prima mamma che esce correndo dal recinto del parco giochi. Sembra impazzita, grida «via, via, andate via, c’è uno che uccide tutti!». Si odono pianti, altre grida, di bambini, di genitori, di nonni. Tutto per quattro, interminabili minuti.
Abdalmasih Hanoun da un mese andava ogni giorno al Jardin de l’Europe, vicino al Pasquier, il Pascolo, sulle rive del lago d’Annecy. E si sedeva sulla stessa panchina, in silenzio. Anche in questi ultimi 4 giorni, dopo che la Francia gli aveva respinto la richiesta di asilo politico che negli anni passati gli era stata invece concessa prima dalla Svezia, poi da Italia e Svizzera. Sull’altra riva del lago di Annecy, sulle cui rive c’è il parco giochi del dramma, c’è proprio la Svizzera. Di qua, il prato verde di una cittadina pacifica e piena di giovani, di studenti.
D’un colpo, alle 9:45 di stamattina, Abdalmasih Hanoun, 31 anni, nato in Siria, si alza. Un testimone dirà di averlo visto «saltare in piedi». Poi affretta il passo verso il piccolo parco giochi. In un video ripreso da un passante, lo si vede correre, vestito con una felpa scura, pantaloncini neri, scarpe da jogging bianche e una specie di turbante blu in testa.
Un coltello compare nella sua mano. Con decisione punta ai passeggini con i bambini, tutti fra i 2 e i 3 anni. Affonda i colpi sui primi due, due cuginetti di 2 e 3 anni. Poi tocca a un olandese di 22 mesi e a una bimba inglese di 3 anni. Quando una mamma si frappone vincendo il terrore, lui la scansa violentemente con un braccio e infierisce sul bambino.
Sono gravi, tutti e quattro i piccoli, due sono stati portati a Ginevra e a Grenoble dove gli ospedali sono più grandi e attrezzati. È il piccolo olandese - che come la bimba inglese si trovava ad Annecy con i genitori per turismo - a stare peggio di tutti, a «lottare fra la vita e la morte», dicono i medici.
Nella folle azione di Abdalmasih, un adulto è rimasto ferito in modo lieve. Un altro, subito assurto ad «eroe» sui media e sui social francese, appare nei video con uno zaino mentre insegue Abdalmasih per tutti gli interminabili, minuti dell’attacco e della fuga. Poi, all’arrivo dei poliziotti motociclisti, con i caschi bianchi, che bloccano a terra l’assalitore, il generoso inseguitore resta ferito gravemente da un proiettile sparato dagli agenti. Che colpisce soltanto di striscio l’aggressore siriano.
Più di 30 fra mamme, nonni, parenti, bambini, ma anche agenti e operatori del giardino, sono stati affidati alle cure di una cellula di sostegno psicologico. Le mamme e i papà dei piccoli feriti e in pericolo di vita, hanno avuto la precedenza su tutto e sono stati lasciati accanto ai loro bambini. Il caso non è stato affidato all’antiterrorismo perché «non ci sono elementi» in questa direzione, ha ripetuto la procuratrice di Annecy, Line Bonet-Mathis. L’uomo, che si proclama «cristiano d’Oriente», aveva con sé un crocifisso e un libro di preghiere cristiane. Quando, come un forsennato, si è scagliato contro le piccole vittime, lo ha fatto alzando con una mano il crocifisso che gli è poi stato trovato indosso e gridando in inglese per almeno due volte «In the name of Jesus Christ», nel nome di Gesù Cristo.
L’uomo era in Francia, ad Annecy, ma non aveva un domicilio fisso. Era arrivato regolarmente da otto mesi, dopo essersi separato dalla ex compagna, con la quale aveva avuto 3 anni fa una bambina. Abitavano in Svezia, dove la donna vive tuttora con la piccola, mentre Abdalmasih aveva lasciato il Paese che gli aveva concesso l’asilo politico ma non la nazionalità, chiesta dal 2017 a più riprese.
La notizia, le immagini, le testimonianze, sono piombate sulla Francia lasciandola sotto shock. Anche un paese che negli ultimi 10 anni ha fatto l’abitudine all’orrore del terrorismo che colpisce persone innocenti, è rimasto impietrito di fronte al caso senza precedenti di un uomo che infierisce contro bimbi portati al giardino con i passeggini.
In Parlamento, dove infuriava l’ultima battaglia per la riforma delle pensioni, tutti è rimasto cristallizzato: un minuto di silenzio, poi la premier Elisabeth Borne ha lasciato l’aula per raggiungere Annecy. Emmanuel Macron ha condannato la «vigliaccheria assoluta» di questa azione. Tutte le forze politiche hanno speso parole durissime sull’attentato ed hanno espresso vicinanza alle vittime ed elogi per le forze dell’ordine e i soccorritori. Senza polemiche, ad eccezione di Eric Zemmour, il leader dell’estrema destra di «Reconquet» che se l’è presa con il diritto d’asilo e il nuovo caso di «francocidio».
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