La giovane donna sospettata per l’assassinio di Lola, la bimba trovata morta in un baule nel centro di Parigi, è ancora in stato di fermo. E insieme a lei è stata fermata anche la sorella: i gendarmi le hanno portate via insieme dalla casa di Bois Colombe ieri all’alba. In stato di fermo ci sono ancora anche 4 uomini, il cui ruolo nella vicenda non è al momento ancora chiaro: tutti i fermati compariranno lunedì mattina davanti al giudice istruttore per l’eventuale arresto e apertura di un’inchiesta a loro carico. Il giallo sulla morte della piccola, ritrovata senza vita in un baule venerdì notte, è ancora avvolto nel mistero. Per ora l’unica certezza trapelata dalle indagini è che la bambina è morta per «asfissia», come certifica l’autopsia. Ma nulla ancora è stato reso noto sul movente del gesto che ha scosso Parigi. Nel quartiere - una zona residenziale di tendenza della capitale, a due passi dal parco de Buttes-Chaumont -, lo shock è profondo e attorno al palazzo della famiglia di Lola c’è commozione. La striscia di giardino attorno all’immobile, dove i genitori di Lola sono portieri, è pieno di fiori bianchi e di cartelli che ricordano la bambina, che tutti conoscevano nel quartiere. Una compagna di scuola ha lasciato un messaggio commovente, scritto su un foglio bianco con tanti cuori disegnati: «Tu, Lola, la mia amica fin dall’asilo, tutti quei ricordi che tornano in mente. Quanto ci piaceva indossare quegli abiti da principessa e far arrabbiare tuo fratello...». Tante lacrime, tante candele e tanta emozione fanno da sfondo a questo memoriale improvvisato, dove si fermano passanti e dove fanno tappa decine e decine di genitori di bambini della vicina scuola media Georges-Brassens, dove Lola frequentava la 5E (corrispondente alla nostra seconda media). Nella scuola è pronta una cellula di sostegno psicologico dove gli altri bambini potranno recarsi fin da domattina. Sul fronte delle indagini trapela pochissimo. A quanto sembra, la donna di 24 anni che aveva avvicinato Lola e che nessuno conosce nel quartiere, è stata vista girare come “smarrita» a metà pomeriggio, quando della bambina non c’erano tracce ormai da un paio d’ore. Era seduta su una panchina davanti a un tabaccaio. Poco dopo, si è allontanata. Non su un’auto Dacia - come sembrava ieri - ma chiamando una vettura a noleggio con conducente. Attraverso la quale gli inquirenti l’hanno poi localizzata in poche ore. Il cadavere di Lola, che sarebbe morta per soffocamento e poi sgozzata dopo il decesso, è stato trovato in un contenitore trasparente di plastica, coperto alla meno peggio da pezzi di stoffa, nel cortile interno del condominio. Accanto c’erano due trolley. Le immagini della videosorveglianza, dalle quali il padre di Lola ha subito tratto la certezza che qualcosa di grave fosse accaduto alla figlioletta, chiaramente avvicinata dalla sconosciuta e presa per un braccio, mostrano la bambina che entra nel portone e non ne esce più.